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Sembra - come riporta La Libertà - che sia stato posto ad opera di ignoti - per l'ennesima volta - un pericolosissimo cavo di filo spinato ad altezza uomo, in questo caso caso nelle campagne piacentine. Il cavo, molto probabilmente posto criminalmente in opera per colpire motociclisti e ciclisti, è stato teso tra due alberi in un sentiero nei pressi della diga di Mignano, peraltro in modo da confonderlo tra la vegetazione e rendere molto probabile un disastroso contatto con la vittima.
Non è la prima volta che ne parliamo qui su Moto.it: questi sono gesti scellerati che possono produrre - come in realtà è accaduto - eventi mortali o danni gravissimi agli incolpevoli malcapitati, vista la difficoltà di individuazione del cavo e l'altezza cui vengono posti che li rende pericolosissimi per il collo e la gola. Chi e perché compie il gesto che potrebbe configurare reati gravissimi? Certamente sono presenti soggetti che non gradiscono - a torto o a ragione - il passaggio o "l'invasione" di escursionisti in moto, in bicicletta o a cavallo su certi sentieri o strade di campagna. Al di là del caso specifico, quindi senza tener conto se nei sentieri dove vengono posti questi cavi assassini sia o meno consentito il passaggio, questi sono gesti da condannare aspramente e da perseguire con ogni mezzo. Una passeggiata in moto o un'escursione in bicicletta non possono tramutarsi in tragedia, tuttavia è sempre difficile risalire ai colpevoli e attribuire responsabilità.
Il Corpo Forestale della Piacenza della sezione di Castell’Arquato risulta informato del grave fatto e l'Amministrazione locale ha avuto chiare parole di condanna sull'accaduto.
Fonte e Foto: La Libertà