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La normativa Euro 5 in vigore per il motocicli dal 1 gennaio 2021 rischiava di provocare un terremoto sulle già provate concessionarie, sulle Case e sugli importatori, lasciando poche vie di scampo per immatricolare anche dopo il 31 dicembre 2020 quelle moto Euro 4 che, a causa della pandemia e della conseguente crisi, non hanno trovato un acquirente e la cui immatricolazione sarebbe stata impossibile dopo questa data.
È intervenuta, poche settimane fa, la decisione del Consiglio dell'UE e del Parlamento europeo di approvare la proposta della Commissione europea che da ai concessionari di motociclette e alle aziende in tutta Europa, colpite dallo scoppio della pandemia COVID-19, la possibilità di vendere le loro scorte di veicoli Euro 4 fino al 31 dicembre 2021.
Come abbiamo già ricordato, la proposta sostenuta dai due organi legislativi coprirà solo i veicoli che erano in magazzino al momento in cui sono stati introdotti i blocchi nazionali in tutta l'UE. Più specificamente, la quantità di veicoli che beneficiano delle misure di fine serie riviste non supererà il numero di veicoli Euro 4 in stock nell'UE il 15 marzo 2020, stimato dagli esperti del settore in circa 550.000 unità.
ACEM, l'associazione europea dei costruttori di motocicli, accogli con favore il provvedimento, il Segretario Generale Antonio Perlot ha commentato:
“L'ACEM accoglie con favore il voto positivo del Consiglio e del Parlamento europeo su questo importante fascicolo legislativo. L'emendamento al Regolamento UE 168/2013 aiuterà quei produttori che necessitano di un supporto specifico e contribuirà a colmare il divario verso l'Euro 5. Le nuove regole forniranno anche una 'rete di sicurezza' tanto necessaria per l'intero settore, comprese le concessionarie, ed eviterà l'inutile rottamazione dei veicoli Euro 4 ”, aggiungendo che "Il settore motociclistico ringrazia il presidente della Commissione europea von der Leyen, nonché il commissario Breton e il suo team alla DG GROW per la loro decisiva concessionaria politica e la rapida risposta a questa crisi. Nei prossimi mesi, ACEM ma soprattutto - come dal primo giorno - le associazioni nazionali di settore continueranno a lavorare in modo costruttivo con le autorità pubbliche per garantire che le nuove regole di fine serie supportino la produzione in Europa e le concessionarie in questi tempi difficili".