ADAC MX Academy: con KTM per i più giovani. In Germania, s'intende

ADAC MX Academy: con KTM per i più giovani. In Germania, s'intende
L'ente tedesco stringe una partnership con la Casa austriaca per organizzare corsi di motocross dedicati a bambini ed adolescenti
21 marzo 2013

Punti chiave

 Il Motocross è sempre più popolare in Germania, forte di quello che là chiamano "Effetto Ken Roczen". Invece di riposare sugli allori ADAC (grossomodo il corrispondente del nostro Automobile Club) ha pensato bene di educare i più giovani, migliorando al sicurezza dello sport e creando il vivaio per il futuro. Nasce così la "ADAC MX Academy powered by KTM", riservata agli aspiranti 'pilotini' fra i 6 e i 14 anni e supportata evidentemente dalla Casa di Mattighofen.

 

I corsi verranno tenuti in diverse città grazie al sostegno delle filiali regionali dell'ADAC (Frankenthal, Reutlingen, Spremberg, Wilnsdorf e Teutschenthal), con ex piloti professionisti come istruttori, fra cui Dietmar Kacher e Bernd Eckenbach. Un giorno di corso costa 25 euro, che comprendono il noleggio dell'abbigliamento protettivo, la moto e una BMX per impratichirsi. I corsi si tengono su circuiti dei vari club locali ADAC.

 

Ken Roczen, ispiratore dell'ADAC MX Academy
Ken Roczen, ispiratore dell'ADAC MX Academy
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"Con l'ADAC MX Academy powered by KTM abbiamo la possibilità di avvicinare i giovani a questo sport affascinante sotto una guida professionale e con supporto tecnico di alto livello" ha dichiarato Pit Beirer, ex pilota e responsabile sportivo KTM. "Le 50 moto - da 50, 65 e 85cc - a nostra disposizione sono tutte dotate di interruttore di sicurezza collegato al polso del pilota o dell'istruttore. La sicurezza dei bambini è l'aspetto più importante per questi corsi introduttivi, che prenderanno il via da maggio seguendo il motto 'Il calcio non è l'unico Sport - venite a provare il motocross'"

 

Impossibile non notare lo stridore rispetto alla situazione nel nostro paese, dove gli organi istituzionali sembrano fare a gara nel perdere treni quando non a colpevolizzare gli sport motoristici e le strutture che li ospitano, privilegiando altre pratiche atletiche di maggior popolarità. A quando anche da noi un po' di attenzione da parte delle istituzioni per uno sport - il motociclismo in senso lato - in cui possiamo vantare Valentino Rossi e Tony Cairoli, solo per citarne due, magari coinvolgendo come in Germania case interessate ad avvicinare giovani che rappresentano i loro futuri clienti?

 

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