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Aveva perso la gamba destra in seguito ad un incidente stradale, ma le due ruote, quell’amore viscerale nato quando aveva poco più di dieci anni rubando il motorino di suo fratello, erano rimasta sempre il suo sogno e il suo obiettivo.
A far scendere dalla moto Daniele Barbero, Dany per tutti, c’è riuscito solo il destino: una brutta malattia l’ha strappato alla vita nel giro di pochissimo tempo. E’ morto oggi, come annunciano i suoi amici di sempre: i ragazzi della Di.Di. Onlus, l’associazione che riporta in moto persone che hanno perso arti o che fanno i conti con una qualche disabilità e che da qualche anno ha condiviso la pista di Le Mans e non solo anche con i piloti del motomondiale.
“Il mio pensiero è che in moto sono libero dalla mia disabilità - aveva scritto Dany nel sito dell’associazione, nella pagina a lui dedicata - questo mi dà forza per vivere e penso che tutti i nostri ragazzi vivano l’esplosione della vita dentro. Essere padrone di se stesso dà obiettivi e forza, questo è trasmissibile”. Una eredità, quindi, che adesso prende esattamente quel significato alla luce della tristissima notizia diffusa questa mattina. Aveva 49 anni.