Addio a Gigi Nava, innovatore del casco moto

Addio a Gigi Nava, innovatore del casco moto
Imprenditore brianzolo e grande innovatore, si dedicò al casco e alla sicurezza dei motociclisti sperimentando soluzioni molto originali. Pochi hanno saputo immaginare il futuro con altrettanta genialità e sostenere le corse, fino al titolo mondiale di Marco Lucchinelli
16 dicembre 2024

Gigi Nava ci ha lasciato domenica 16 dicembre: lo ha annunciato la figlia Beatrice sulla pagina FB che Pier Luigi teneva aggiornata da molti anni senza mai parlare di moto. Da anni lo pregavamo di concederci una intervista ma lui non ne aveva voglia, si era isolato dal settore.

E’ stato un grande imprenditore e soprattutto un innovatore, Gigi Nava, e questo aspetto avremmo voluto approfondire con lui. Personalmente gli eravamo legati e fummo tra i primi a portare in gara i suoi caschi nei primissimi anni Settanta, quando il marchio era Granturismo e non ancora Nava. Ci sarebbe piaciuto ricostruire come era arrivato a produrre i caschi per la moto, a innovarli con soluzioni originalissime, a spaziare fino allo sci. E a sparire dal mercato troppo rapidamente.

Gigi era un vulcano, un brianzolo di quelli che non si fermano mai. Andare a trovarlo nella sede produttiva di Verderio Superiore significava immergersi nel futuro: ogni volta ci sorprendeva con una inedita linea produttiva di stampaggio, con una visiera rivoluzionaria, con un modello di casco inimmaginabile. Come il famoso Nava Otto senza il cinturino.

Non è un caso se il titolo mondiale della 500 di Marco Lucchinelli arrivò nel 1981 con il team Nava di Roberto Gallina. Gigi Nava era stato il primo a credere in una squadra italiana capace di battersi al top del mondiale. Il celebre team Nava-Olio Fiat era nato già nel 1977. E valorizzò anche piloti come Virginio Ferrari e Graziano Rossi.

Un bel giorno, nell’83, presentò a sorpresa il Nava Ski System, un insieme scarpa-attacco che rivoluzionava il mondo della neve. Lo usammo a lungo. L’attacco era costituito da un braccio che afferrava il polpaccio da dietro: non più scarponi rigidi, bastava uno stivaletto leggero e comodo per trasmettere le spinte laterali allo sci.

Sperimentato da Piero Gross, il sistema era geniale: da perfezionare, certamente, ma geniale. Purtroppo Nava si trovò a fronteggiare il blocco compatto dei costruttori di attacchi e di scarponi da sci. E nonostante tutti i suoi sforzi perse la battaglia.

Alla fine degli anni Ottanta la Nava concluse purtroppo il suo percorso e Gigi Nava si ritirò dal settore moto, sfuggendo ogni occasione di incontro. La sua genialità e la sua tenacia restano nella nostra storia.

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