Ago (che è appena diventato nonno) su Marquez, la Ducati e la Honda

Ago (che è appena diventato nonno) su Marquez, la Ducati e la Honda
Felicitazioni! Pochi giorni fa è nata Vittoria, la prima nipotina. Giacomo Agostini (al settimo cielo) qui parla di Marc Marquez, dell’elettronica, di Ducati, Dall’Igna... E non si capacita di come la Honda resti indietro: è quella che oggi vince in F1 e che ieri (rivela) la MV non riuscì nemmeno a copiare...
25 gennaio 2024

Grandi novità in casa Agostini: Vittoria, la primogenita di Giacomo e Maria Ayuso, è diventata mamma pochi giorni fa. Il parto a Madrid, dove la neo mamma vive con il compagno spagnolo.

“E’ bella -ci dice nonno Ago, al settimo cielo- pesa tre chili, tutto è andato bene, tutto perfetto ringraziando il cielo... Si chiamerà anche lei Vittoria, un’altra Vittoria, sarai contento...”

Qui dobbiamo precisare un dettaglio: quando Maria, la moglie del quindici volte, aspettava la prima figlia, Mino non era convinto di aver trovato un bel nome e chiese anche a noi un suggerimento. “Vittoria -rispondemmo di getto- per celebrare degnamente le tue 122 (o 123 secondo le interpretazioni) vittorie mondiali!”. Voleva essere una affettuosa presa in giro, ma piacque: il nome è bello a prescindere. E come si usa in America (e anche in Spagna) ora la nipotina prende il nome della madre.

Ago è già rientrato in Italia, nonna Maria è a Madrid e manda fotografie. Noi passiamo agli argomenti caldi della nuova stagione iniziando da Marquez: come lo vede? “Ho sempre detto -afferma Agostini- che Marquez è uno che dà spettacolo, anche se c’è chi lo critica. E con questa moto io credo che lotterà per i risultati che cerca. L’ho sentito, lui mi ha detto che correre per l’ottavo posto non gli dava nessuna gioia, ha precisato che se deve lottare per l’ottavo piuttosto si ritira. Così ha fatto questo sacrificio economico. Le cadute? Lui giustamente dice che vuol vincere, la moto non lo permetteva e doveva dare di più; così ogni tanto, anche spesso diciamolo, purtroppo arrivavano le scivolate, ma ci stavano. La Honda lo deve ringraziare perché Marc rischiava la vita. Certo lo faceva anche per se stesso, ma la Honda ha avuto dei benefici: il suo pilota rischiava più di quello che avrebbe dovuto, dovrebbe dire grazie”.

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Con la Ducati Marquez è andato subito forte. “Certo, fin dalle prime prove Marc è andato molto bene. Un vero pilota non impiega tanto tempo per andare forte con la moto nuova: è un professionista, una moto è una moto, e la Ducati è una gran moto. Lui dice corro per vincere, rinuncio a dei soldi... tanto di cappello! Poi non è che potrà vincere ogni gara: ci sono anche gli altri, c’è un campione del mondo da rispettare, ci sono dei piloti giovani che vanno forte... ma sono sicuro che sarà lì con loro”.
Quattro anni fa Marc Marquez era il più forte in assoluto, ma ora i concorrenti sono cresciuti. Come la vede? Ago sposta i discorso all’elettronica.
“Più mettiamo elettronica e aiuti di ogni tipo, più i piloti si avvicinano. Purtroppo i valori in campo si appiattiscono. Una volta il nostro polso era importante, adesso il polso lo fa l’elettronica, arriva un ragazzino e vince subito, una volta era impossibile. Esagero, ma oggi è l’elettronica che guida la moto: una volta ci volevano due o tre anni per guidare una 500, adesso dopo due gare sono già lì pronti”.

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Torniamo alla Ducati.
“Ducati ha centrato tutto, di fronte a Dall’Igna e a tutta la sua equipe bisogna levarsi il cappello. Hanno stracciato i giapponesi, le grandi potenze, Honda fa 23.000 moto al giorno non 400... sono numeri che spaventano!”. E a proposito di Gigi Dall’Igna: anche lui lo ha ammesso, la Honda lo ha corteggiato, ma resta in Ducati... “Se fanno come hanno fatto gli arabi con Mancini... Arriva uno con un assegno che ti fa tremare le mutande...Capisci, una cifra da spavento, che cacchio fai? Il prestigio, d’accordo, ma se l’offerta è tanto più alta, non puoi rinunciare, come fai a dire di no?”.
Passando alla concorrenza, Honda e Yamaha hanno ottenuto le concessioni che volevano. Torneranno della partita? “Hanno la possibilità di guadagnare qualcosa, ma poi è l’uomo che fa la differenza, dipende dalla direzione che sapranno dare allo sviluppo. Come i piloti, come gli sciatori, anche i tecnici non sono tutti numero uno”.

A proposito, Honda ha chiesto sempre tanto ai piloti: Hailwood guidava moto potenti ma ostiche, Spencer forse è addirittura scoppiato. Sei d’accordo?
“Spencer fisicamente ha chiesto troppo e alla fine ha perso la testa. Ma la Honda ha sempre fatto delle gran moto, dei gran motori soprattutto. Quando hanno fatto la 350 quattro cilindri Hailwood andava come una scheggia e in Cecoslovacchia, sul lungo rettilineo, io ero a manetta e lui mi raggiungeva e aveva il tempo di darmi una pacca sul sedere... Quando hanno fatto il 5 cilindri 125 non ce n’era più per nessuno. Ecco, una cosa che mi ha meravigliato: Marquez non rinuncia a dodici milioni e mezzo così facilmente... probabilmente se n’è andato perché la Honda non gli ha dato delle precise garanzie. La Honda vince in F1, sulla tecnologia non hanno problemi, se travasano un po’ di tecnologia dalla F1 alla moto...".
Per chiudere, il grande Ago rivela un dettaglio che non conoscevo. “La MV ha copiato il sei cilindri dalla Honda. Ha avuto fisicamente in casa la 250, per sei giorni o addirittura sette: il sei cilindri 250. E non siamo stati capaci pur avendolo copiato: è quel motore che abbiamo maggiorato per fare il 350, il sei cilindri che toccava per terra a destra e sinistra: se lo alzavi nel telaio non guidavi, se lo abbassavi toccava per terra. Perché era più largo del motore Honda di sei o sette centimetri. Loro hanno fatto delle cose che non siamo stati neanche capaci di copiare, hai capito? Ecco, mi meraviglia questo: che adesso non riescano più a fare una moto non dico superiore, ma almeno uguale a quella degli altri...”.

Photo by Gabriele Micalizzi

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