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E' stata l'ospite d'onore all'inaugurazione del “Bikes And Coffee” nel negozio Deus Ex Machina di Venice, in California.
Si tratta di una MV Brutale 800 RR personalizzata costruita dal preparatore Michael Woolaway. Una moto che gli è stata richiesta proprio dalla filiale MV Agusta.
Questa moto è un omaggio alla MV da gran premio che corse e vinse al Tourist Trophy con Giacomo Agostini quando la corsa aveva valenza mondiale. Che Ago ci sapesse fare anche al TT è testimoniato dal record vittorie/partecipazioni alla gara (fra il 1965 e il 1972) che ancora gli appartiene. Su tredici gare Agostini ha vinto dieci volte, si è classificato due volte secondo e una volta terzo.
La realizzazione di Wollaway è destinata alla pista: niente tracce di fari o specchi per un timido travestimento stradale. La parte meglio riuscita, e quella che ha richiesto il maggior lavoro, è il serbatoio d'alluminio che replica le forme di quello da corsa delle ultime MV tre cilindri da gran premio. Una vera opera d'arte estetico funzionale che si deve a Primo Felotti, celebre battilastra (tulèe, come si dice a Verghera) che aveva fatto esperienza nel reparto aeronautico MV prima di diventare il sarto del reparto corse guidato da Arturo Magni. Proprio la Moto Magni ha presentato l'altr'anno una sua proposta su base Brutale 800, in chiave più classica com'è nel sua stile: la Filo Rosso.
Va ricordato che negli anni Cinquanta e Sessanta si costruivano in alluminio (e a volte in magnesio), anche le carenature per cui l'abilità artigiana dei battilastra era davvero preziosa. Tanto che furono gli stessi tulèe ex GP a costruire i super serbatoi delle prime Cagiva che parteciparono alla Paris-Dakar.
Il serbatoio che ha replicato Wollaway è costruito in sette parti («E' stato difficile plasmarlo – ha detto – per le sue curve negative e il primo che ho fatto l'ho dovuto buttare») e reca il classico tappo in stile Monza. Meno riusciti sono invece i convogliatori d'aria ai lati del radiatore, mentre il codino ricorda vagamente e in formato ridotto quello delle ultime MV 500 a quattro cilindri.
Il gruppo sella e codino poggia su un telaietto autocostruito in tubi di acciaio al cromo molibdeno e artigianali sono anche le piastre di sterzo Durelle Racing con verniciatura goffrata nera. I richiami al passato vengono da alcuni dettagli in cuoio (vedi i ferma serbatoio) o il contagiri analogico della Scitsu.
Anche l'impianto di scarico tre in due disegnato da Roland Sands riprende l'andamento curvato dei vecchi silenziatori di alcune versioni da gara che rano un'alternativa a quelli rettilinei. Ma in questo caso i tromboncini sono due, invece di uno per ciascun cilindro come si usava, per lasciare libero il lato sinistro della moto; dove risalta il forcellone monobraccio della Brutale standard accoppiato però a un ammortizzatore Ohlins TX. Se è stata conservata la forcella Marzocchi della 800 MV, l'impianto frenante Brembo è stato sostituito da dischi e pinze Beringer. Sostituiti anche il manubrio – un due pezzi clip on LSL –, i comandi al manubrio che ora sono Beringer e montate le pedane arretrate Rizoma.
Le gomme slick Pirelli sono state consumate a Laguna Seca e Willow Springs dove pare che la Ago TT abbia convinto. «Saremo di parte – dicono alla Deus – ma crediamo di aver raggiunto il nostro obiettivo: conservare il fascino storico e mantenere la precisione di guida delle MV attuali».
L'idea che hanno a Venice, e in MV, è di realizzare una piccola serie di questo speciale allestimento. E' però presto per parlare di prezzi.