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La mia avventura all’edizione 2014 del Motor Bike Expo di Verona è iniziata venerdì verso le ore 12. La giornata era abbastanza grigia ma la pioggia fortunatamente non è arrivata e nessuno è stato disturbato.
Il lavoro che dovevo affrontare era moltissimo e proprio per questo avevo cercato di organizzare percorsi e visite agli espositori e alle persone che dovevo incontrare per realizzare al meglio questa missione, naturalmente senza dimenticare di salutare tutti gli amici e gli appassionati che conosco in questo grande mondo di motori.
Il percorso quasi logico l’ho iniziato dal padiglione uno, per poi visitarli tutti in progressione fino al sette. Inizialmente ero quasi angosciata dal tanto lavoro che dovevo svolgere, ma vi assicuro che visti i giorni che ho qui impegnato sono riuscita a visitare tutta la fiera e a fare tutto quello che mi ero preposta.
I primi padiglioni erano sicuramente quelli dedicati al mondo custom & cafè racer, e certamente quelli che hanno richiesto più tempo e concentrazione per fotografare le cose che reputavo interessanti, ce n’erano molte e forse troppe. Moto e abbigliamento in abbondanza. La moto che spiccava all’inizio del mio percorso era sicuramente la BMW R nineT 1200 già vista e presentata ad Eicma, ma che ora è diventata realtà e a quanto pare tra poco potrò provarla e testarla: sono davvero curiosa perché questa moto mi piace ed è un ottimo compromesso tra old style e moto moderna, linea e tecnica sono all’altezza del nome che porta, e credo pure che in casa bavarese ci abbiano visto giusto, e ci abbiano creduto nella voglia far vivere la moto, ai loro futuri possessori, con stile e personalità.
Al padiglione uno non poteva mancare Mr. Martini, con un altro dei suoi stand molto cool, e che questa volta ha presentato un angolo dal vero stile british, salottino con giardino di vero prato inglese con gazebo e fiori, ottima vetrina per le sue moto sempre di ottimo gusto e dove sempre si può notare il suo family feeling. In questo padiglione non poteva mancare con le sue special part la FreeSpirits, che con componenti costruiti con la massima precisione hanno customizzato una Harley XR 1200 da brivido, e anche questa potenzialmente sarà una mia prossima prova. Vicinissimi a loro c’era Enrico di Berti Moto con le sue Bonnie dallo spirito classico e con scelte grafiche decisamente particolari. Nel primo padiglione molto altro da nominare, tra cui l’icona e storia del mondo cafè racer degli anni settanta e cioè l’Ace Cafè London, la bella e particolare Brough Superior, la Headbanger. Qualcuno non l'ho ricordato, ma non me ne voglia.
Proseguendo allo stand due e tre si concretizza ciò che appartiene al mondo custom, con moltissimi espositori che hanno proposto nuove moto e nuove parti speciali, per la personalizzazione delle moto siano esse inglesi, americane oppure giapponesi. Lo stand Harley-Davidson spicca per essere sempre il più grande, qui si poteva toccare con mano tutta la gamma delle moto tra cui le ultimissime piccole nate e la vastissima linea di abbigliamento. In questo padiglione vere e proprie creazioni ed originali interpretazioni di customizzatori italiani e stranieri. A mio parere i preparatori italiani hanno sempre un grande gusto e probabilmente una marcia in più: il buon gusto ci appartiene! I ragazzi di Stile Italiano con un'eleganza davvero unica nelle moto americane, e che diventa splendida quando propongono le loro preziose moto inglesi. In questo numero importante di espositori si nota comunque che la ricerca dello stile sta facendo vedere cose davvero interessanti sia nelle moto sia nell’abbigliamento, da sottolineare però che a volte si tende ad estremizzare e a mixare stili e tendenze di dubbio gusto, rendendo il tutto molto kitsch.
Ho visto molto abbigliamento, tra cui moltissime t-shirt, felpe, jeans, e tantissime altre cose tra cui oggettistica, collane e anelli, ma niente che mi ha davvero colpito. In questo settore la cosa che fa più piacere è vedere che chi crea abbigliamento modaiolo per moto, dà una particolare attenzione alla sicurezza proponendo pantaloni e giacche con imbottiture e protezioni, rimango poi nella speranza che in futuro si possa sviluppare maggiormente un abbigliamento moto che sia sicuro e magari casual anche per noi donne.
Cresce sempre più il numero di donne e ragazze che si avvicinano a questo mondo, e che non si accontentano più di fare da zavorrine, ma che vogliono patente e mezzo per potersi divertire
E a proposito del gentil sesso, ho notato che cresce sempre più il numero di donne e ragazze che si avvicinano a questo mondo, e che non si accontentano più di fare da zavorrine, ma che vogliono patente e mezzo per potersi divertire, quando invece fino a qualche anno fa era per loro considerato un tabù.
Le donne ora non seguono più questo mondo in maniera passiva, come donne oggetto, ma, c'è chi l'ha già capito e altri lo stanno capendo, come una parte attiva. Le stesse Case motociclistiche ascoltano di più le esigenze delle donne, ed anche le aziende di abbigliamento per moto si sono rese conto che devono sempre più tenere le motocicliste in considerazione.
Proseguendo nel mio giro di padiglioni e stand, passo alla parte un po’ meno dedicata al mondo custom e più alle case motociclistiche ufficiali, e ad altre rappresentate dalle concessionarie di zona, e ai team racing delle varie discipline. In questa parte di expo ci sono una nutrita schiera di stand che presentano prodotti dall’inclinazione corsaiola e per qualsiasi altro impiego racing, sia nella parte di prodotti moto sia nel promuovere corsi di guida in pista e a rappresentare ogni tipo di disciplina dai team impegnati e dedicati alle moto da velocità, all’off road, al cross, al motard e pure al flat-track con le moto Zaeta che spiccano per bellezza e particolarità. Ci sono poi in questi stand tante iniziative di promozione per un sano moto-turismo, con molte agenzie che promuovono eventi importanti e tour in Italia, in Europa ed in moltissimi altri paesi oltreoceano. Da evidenziare le numerose esibizioni ed iniziative svolte nelle aree esterne, ma diciamo pure che nonostante la voglia di salire in moto, che metteva l’odore di pneumatico e di carburante, mi sono trattenuta e concentrata alle visite degli stand.
Babila
RAUR