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Il nome Southsiders MC può suonare ancora poco familiare, ma gli amanti delle Special e del Surf sapranno sicuramente che si tratta del gruppo di amici dietro al Wheels and Waves, il festival/raduno, che celebra proprio lo stile di vita dietro a questo connubio. D’altronde lo dice il nome stesso: “ruote e onde”. La location quindi non può che essere sull’Oceano, precisamente a Biarritz, la capitale europea del Surf nel Sud della Francia occidentale, proprio al confine con la Spagna. Noi di Moto.it ci siamo andati (leggi l'articolo) e siamo arrivati fino alla cittadina francese a bordo di una Harley-Davidson Road King.
Siamo partiti nel pomeriggio di mercoledì undici giugno, lasciandoci alle spalle una Milano insolitamente rovente per l’estate trascorsa. Direzione Francia. Imbocchiamo così l’A7 per Genova e poi l’autostrada dei fiori fino a Ventimiglia. La nostra prima tappa è Juan Le Pins, cittadina della Costa Azzurra, dove ci fermiamo per la notte. Sveglia presto e via verso Biarritz. Purtroppo le tempistiche non ci permettono di ammirare i campi di lavanda in fiore della Provenza né i cavalli bianchi caratteristici della Camargue. Il nostro viaggio prosegue dritto verso l’altra parte della Francia. Il caldo è insostenibile, l’abbigliamento e i tir non aiutano e ci fermiamo spesso per dissetarci, incontrando numerosi motociclisti ugualmente provati dalle temperature.
La situazione finalmente cambia quando raggiungiamo Tolosa, essendo più vicini ai Pirenei. Da qui, seguiamo per Tarbes e Lourdes. L’aria di montagna mescolata con quella dell’oceano rendono la parte finale del viaggio decisamente piacevole. Cominciamo a vedere anche motociclisti a bordo di Special. Biarritz non è lontana.
Arriviamo a destinazione nel pomeriggio di giovedì. Il nostro albergo è una fattoria ristrutturata, la Ferme de Biarritz, e si trova in prossimità della Citè de l’Ocean e du Surf, dove c’è il modernissimo museo del Surf, progettato da Steven Holl. Soprattutto c’è la spettacolare spiaggia di Ilbarritz con scogli, faraglioni, onde e… surfisti.
Una cosa che notiamo subito è che le giornate sono molto più lunghe e abbiamo avuto la fortuna di assistere ad una serie di tramonti, di quelli che ti fanno pensare ai vari motivi per cui vale la pena continuare a vivere a Milano. La Road King si è finora rivelata un’ottima compagna di viaggio senza dare segni del minimo cedimento, senza contare che ha permesso di viaggiare in due carichi e comodi.
Nella serata di giovedì, il festival è entrato nel suo vivo con la mostra “Art Ride” al Garage Foch, dove si potevano ammirare foto, quadri e moto trasformate in veri oggetti d’arte.
Un aspetto fondamentale della filosofia che caratterizza il Wheels and Waves è il viaggio e i Southsiders hanno studiato degli itinerari appositamente per l’occasione, munendo i presenti di una mappa con i tour e i diversi chilometraggi. E così, già nella giornata di venerdì, siamo andati tutti in Spagna per assistere all’evento più importante: la Punk’s Peak Race, in cima al monte Jeizkibel, a 450 m di altezza sopra il mare. Nonostante la strada non proprio entusiasmante, il panorama che troviamo all’arrivo è mozzafiato. Riusciamo a vedere quella che dovrebbe essere la città di Irun e l’oceano Atlantico. La quiete della montagna viene così spezzata dal susseguirsi di moto, anche se i cavalli e le mucche al pascolo non ne hanno risentito particolarmente.
La giornata di sabato è stata dedicata alla gita fuori porta. Si potevano scegliere due itinerari, entrambi tra i Pirenei: uno da 120 km con un tratto lungo la costa e uno da 250 km interamente nell’entroterra. Noi abbiamo scelto quello breve e per la prima parte. con l’aiuto della cartina, è andato tutto bene. Abbiamo attraversato alcuni paesini di campagna tipici della zona come Sare e St Peè, ma poi man mano che ci addentravamo nei Pirenei le indicazioni stradali erano sempre meno chiare. Anche il tragitto evidenziato non ci è stato di grande aiuto e così appena giunti su una superstrada, abbiamo deciso di andare a San Sebastian, famosa città del nord della Spagna. Come ogni città iberica, è ricca di vita, i locali sono pieni e la gente mangia a tarde ore. Lo stile architettonico è simile a quello di Biarritz, solo più in grande.
Riprendiamo la strada maestra e ci rechiamo verso le stradine di montagna che pensavamo di aver fatto all’andata, ovviamente sbagliando. Mentre sostavamo vicino a un ruscello, cercando di capire dove dovevamo andare, è passato un susseguirsi continuo di moto, rassicurandoci che eravamo sulla strada giusta. Li abbiamo quindi seguiti e insieme a loro ci siamo fermati ad un piccolo passo, dove tutti hanno parcheggiato per riposarsi e fare due chiacchiere. Si riparte comunque velocemente, ripassando per Sare e a Saint Pèe e poi di nuovo a Biarritz al Villaggio del Faro.
Per un festival così non poteva essere scelta effettivamente una meta più azzeccata di questa città, che ha accolto e vissuto con entusiasmo il weekend. Con una certa nostalgia, la domenica partiamo per Milano, sentendo già la mancanza di quei meravigliosi tramonti e della spensieratezza vissuta.
A bordo della Road King riattraversiamo la Francia. Spezziamo il viaggio, fermandoci a Narbonne, città apparentemente piena di turisti ma in realtà deserta. Il giorno dopo, stanchi dell’autostrada, usciamo a Salon de Provence, dove ha vissuto ed è morto Nostradamus. Ci godiamo così il paesaggio della Provenza con i suoi viali e suoi paesini tipici. Arrivati ad Arles rientriamo in autostrada, facendo comunque prima un giro della città, famosa per l’arena romana in cui organizzano le corride senza uccidere i tori e dove ha trascorso parte della sua vita Vincent Van Gogh, che qui ha realizzato numerose opere famose come la camera da letto e il ponte. Vicino a Marsiglia cominciamo a vedere cartelli con la I di Italia, non manca molto al confine. Prima però ci concediamo una sosta a Montecarlo. L’intento sarebbe stato quello di ripercorrere il tracciato di Formula 1, ma ci siamo accontentati di passare lungo il famoso tunnel.
A questo punto ci dirigiamo verso l’Italia e il tragitto per l’autostrada ci permette di avere una bellissima veduta del golfo, con quel paesaggio che è tipico anche della Liguria. Se la brezza marina ci aveva accolto all’andata, l’afa milanese ci ha dato il bentornato.
Ma com’è andata la Road King? Come accennato prima, si è comportata bene. È il mezzo ideale per viaggiare in autostrada, macina, infatti, chilometri su chilometri senza problemi e anche per le strade secondarie, come quelle di montagna che abbiamo percorso, si è rivelata affidabile e confortevole. I consumi si sono mantenuti sui 17,56 km /l. La sua grandezza, inoltre, permette di far stare sempre comodi sia pilota che passeggero e questa è la sensazione che ci ha dato dopo averla usata intensamente per cinque giorni, percorrendo più di duemila chilometri. Bisogna quindi dire che è stata veramente un’ottima compagna di viaggio.
Giulia Guastoni