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Alberto Sordi oggi avrebbe compiuto 100 anni, e per celebrare la pietra miliare del cinema italiano, lo street artist Harry Greb lo ritrae - insieme alla prima cittadina di Roma, Virginia Raggi - in un murales a Trastevere in sella ad una Harley-Davidson WLA 750. Ma quali sono le altre moto che l'Albertone nazionale ha portato a spasso negli oltre 200 film della sua carriera?
Noi ne abbiamo trovate... due e mezzo:
La prima motocicletta che ritroviamo nei film di Sordi è proprio la Harley-Davidson WLA 750 del murales che cita il magnifico Un Americano a Roma del 1954, diretto da Steno, dove un Nando Mericoni-Alberto Sordi ci schiaffa davanti tutta la velleitarietà del mito americano quando vissuto all'ombra dei maccheroni, facendoci anche dono di un "auanagana" che tramandiamo di generazione in generazione. E che moto poteva possedere un fissato con il mito a stelle e strisce, se non una Harley-Davidson? Del resto un certo merito dell'aver instillato la voglia di America nel popolo italiano del secondo dopoguerra dovevano averlo avuto anche tutte le bicilindriche lasciate sul nostro territorio dalle forze USA come la stessa WLA 750, nota anche come "Liberator" proprio per il suo ruolo nelle fasi finali del secondo conflitto mondiale.
La seconda è una leggendaria MotoGuzzi Falcone 500, che ha reso celebri innumerevoli fotogrammi del film del 1960 "Il Vigile". La monocilindrica di Mandello veniva spesso associata a guanti neri e casco a scodella con la veletta, parte della divisa della Polizia Municipale negli anni '50, ed era una monocilindrica orizzontale da 500 cc, che per gli anni del boom economico ritratti dalla pellicola di Zampa aveva prestazioni più che degne. Nel film, Otello Celletti - Albero Sordi è uno sprovveduto che aspira a diventare vigile motociclista ma, dopo avere coronato il suo sogno, si perde nel fascino di Sylva Koscina. Beato lui.
La terza moto... non passa tra le mani di Alberto Sordi ma è il pretesto - e che pretesto! - narrativo del film "La più bella serata della mia vita". Nelle fasi iniziali del film, diretto nel 1972 da Ettore Scola, una Suzuki GT 750 fortemente "MODdizata" con specchi e scarichi supplementari impedisce ad Alfredo Rossi, interpretato da Alberto Sordi, di spostare la sua Maserati Indy dal parcheggio. Rabbia e scorno per il tempo perso a cercare il maleducato motociclista proprietario della moto, passano in fretta quando una conturbante ed enigmatica Janet Agren si avvicina avvolta in una tuta di pelle nera scollata il giusto: la ragazza, in silenzio, prende la moto e parte senza degnare il folgorato Alfredo di uno sguardo. Non proseguiamo oltre perché il film, tratto da un romanzo di Durrenmatt, merita quanto la fumosa tre cilindri a due tempi di Hamamatsu, che fa decisamente la propria figura ancora adesso. E pensare che quando fu presentata, nel 1971, era una turistica!
Ve ne ricordate altre? Inseritele nei commenti!