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AFRICA ECO RACE - PRESENTATA IN ITALIA L'EDIZIONE 2010
Insieme fanno sei vittorie della Dakar. Tre in auto per Renè Metge, 1981, '84 e '86 e due in moto e una in auto per Hubert Auriol: 1981, 84 e 1992 nella mitica Parigi-Città del Capo. A riunirli insieme, in Italia, l'11 giugno a Bergamo è stato Alessandro "Ciro" De Petri che li ha invitati per parlare dell'Africa Race, la nuova gara che ha preso il posto della Dakar ufficiale (che ora si corre in Sud America) in Africa.
Organizzata dalla O.C.T. la gara si è corsa per la prima volta a cavallo del 2008-'09 e quest'anno si ripropone, dal 27 dicembre al 10 gennaio 2010 !
"Quando ancora mi occupavo della Leggenda degli Eroi - racconta oggi Hubert Auriol - sono stato contattato dai tre Paesi che venivano attraversati dalla Dakar, Marocco, Mauritania e Senegal e le autorità mi hanno chiesto di presentare loro un progetto che riportasse le competizioni sportive motoristiche nei loro territori".
E' nata così l'idea dell'Africa Race, un rally raid marathon di 13 tappe diretto niente meno che da Renè Metge. "Il percorso della seconda edizione - racconta il francese - è praticamente già pronto e partiremo a settembre per mettere a punto il road book. Chiaramente passeremo per zone che già conosciamo - prosegue il campione francese - ma sto cercando di trovare piste nuove, zone originali, e soprattutto di allestire bivacchi dove non sono mai stati fatti". E se lo dice uno come Metge c'è da credergli !
"Non sarà la velocità - specifica Metge - la caratteristica di questo rally, bensì la navigazione".
E finalmente si torna davvero a navigare visto che non ci saranno in questa gara GPS blindati, con codici da inserire e una unica traccia da seguire. Gps, E-track e Sentinel saranno pur sempre obbligatori ma il pilota sarà libero di calcolarsi la sua rotta, seguendo le indicazioni del road book, fuori (finalmente !) dalla schiavitù degli impopolari corridoi che tanti problemi hanno dato a suo tempo, accusati di uccidere i rally tout terrain. Non ci saranno più i tanto temuti WPTM, e cioè i way point mascherati.
Le iscrizioni si sono aperte il primo giugno e ad inizio luglio sarà pubblicato il regolamento della gara : "Accanto al percorso di gara ci sarà il percorso delle assistenze ma queste dovranno comunque avvenire con mezzi 4x4 - spiega ancora Metge - per due motivi. Uno di immagine: non ci piace andare a fare un rally in Africa con i furgoni o con semplici mezzi a due ruote motrici. E secondo, per arrivare ai bivacchi ci vorrà una trazione integrale perchè saranno in mezzo alla natura, in mezzo alle dune, in posti incontaminati e lontani dalle città e dai villaggi".
La gara partirà dal Sud della Spagna, in una località che verrà comunicata più avanti, e si concluderà sulle rive del Lago Rosa dopo 13 tappe, più una tappa di riposo che si terrà in Marocco.
Per chi si iscrive entro il 15 settembre ci sono delle riduzioni delle tariffe: in moto si parla di 11.900 euro (pilota+moto) e in auto di 19.300 euro (2 piloti+auto) e in camion con un equipaggio di 3 persone di 29.200 euro. Nel prezzo dell'iscrizione sono compresi la nave dalla Spagna al Marocco, il rientro dei mezzi in patria dal Senegal, il materiale obbligatorio di sicurezza, i rifornimenti in speciale per moto e quad e tutte le assicurazioni.
E il nome Eco ? E' presto spiegato: "Abbiamo deciso di aggiungere il nome Eco per diverse ragioni. Questa gara vuole essere, come tutti noi, ecologicamente responsabile attraverso un certo numero di azioni. Per capirci è finita l'era delle penne in regalo o dei quaderni nelle scuole africane. Dobbiamo fare qualcosa di più concreto soprattutto verso l'ambiente e verso i paesi e i villaggi che attraversiamo. Vogliamo che la nostra gara porti davvero qualcosa ai paesi del deserto e per portare avanti questo progetto c'è una Fondazione europea che si sta facendo carico di diverse iniziative". E poi si parla già anche di una categoria per i mezzi ibridi - e quindi ecologici - elettrici e con propulsore benzina. E ancora tutte le postazioni di controllo di passaggio, o controllo timbro, o arrivi e partenze, funzioneranno con pannelli solari ed energia alternativa, senza più l'impiego di gruppi elettrogeni e lo stesso si sta tentando di fare anche per i bivacchi.
"Oggi siamo qui - ha detto in chiusura Renè Metge, al Baretto di San Vigilio, a Bergamo Alta - per parlare di questa seconda edizione, ma non sarà una gara estemporanea di cui sentirete parlare per un solo anno. Spero con tutto il cuore che fra dieci anni saremo ancora qui a festeggiare il nostro decimo anniversario".