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Siamo abituati ad associare le moto elettriche con l’idea dell’eco-compatibilità e dell’economicità. Ma la propulsione elettrica offre anche altri benefit per usi non convenzionali da tenere in considerazione: quella stessa silenziosità vista come un’arma a doppio taglio da chi ne considera le applicazioni cittadine (si rompe meno l’anima a chi dorme, ma si è anche meno percepibili dal traffico circostante) è un vantaggio incredibile per chi… deve prendere di sorpresa il nemico.
La Silent Hawk di cui vedete qui un concept è un prototipo sviluppato a quattro mani da Alta Motors (precedentemente BRD) e Logos Technologies grazie al progetto SBIR (Small Business Innovation Research) portato avanti dall’agenzia di ricerche statunitense per la difesa DARPA, che offre finanziamenti ai progetti più interessanti ai suoi scopi. Il progetto ha già passato la prima fase, strettamente concettuale, arrivando alla seconda in cui il team delle due aziende sta sviluppando un esemplare di preserie.
Il prototipo in fase di sviluppo fa affidamento sulla base della cross Redshift MX già sviluppata da Alta Motors e prevista in arrivo sul mercato (americano, naturalmente) in primavera. La motorizzazione viene però messa a punto da Logos Technologies: si tratta di un’unità ibrida capace di funzionare tanto in modalità endotermica – con alta tolleranza in merito alla tipologia e qualità del carburante impiegato – che in quella elettrica, immaginiamo nei frangenti in cui la silenziosità è essenziale.
L’impiego di tecnologia ibrida (l’unità elettrica viene ricaricata da quella endotermica) dovrebbe altresì limitare i problemi di autonomia normalmente associati a progetti di questo tipo. La Silent Hawk è dotata anche di trasmissione integrale; pur non avendo dettagli in merito è naturale pensare al progetto Christini AWD 450 già in dotazione ad alcuni corpi delle forze armate statunitensi.
I prossimi sviluppi sono attesi nei prossimi 18 mesi, al termine dei quali Logos dovrebbe disporre di un prototipo circolante per la valutazione finale da parte di DARPA. Al momento le tecnologie ibride non sono ritenute granché interessanti da parte dei principali costruttori del settore moto (compresa BMW, che pure ne è fra i più interessati nel mercato delle quattro ruote con la sua gamma “i”) ma lo sviluppo della tecnologia delle batterie potrebbe cambiare lo scenario in maniera radicale.