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Sarà capitato anche a voi di scoprire un percorso straordinario per caso. Una zona così bella che ci si chiede come mai non sia già piena di motociclisti. Cosa fate? Lo dite a tutti o custodite gelosamente il segreto per mantenerlo tutto vostro ed evitare la folla? Fortunatamente, i locali che hanno scoperto le potenzialità motociclistiche dell’Olympic National Park – a poche ore di guida da Seattle – hanno coinvolto Jeremy LeBreton, presidente di AltRider – un produttore di parti speciali ed organizzatore di eventi statunitense. Il quale, rimasto senza parole per la bellezza del posto, ha fatto dell’organizzazione di un tour in loco una vera e propria missione.
La seconda edizione del tour, tenutasi lo scorso agosto, ha coinvolto quasi 100 partecipanti su moto di ogni taglia e con abilità fuoristradistiche molto variabili. Si sono viste tante BMW GS, ma anche Super Ténéré’, V-Strom, KLR, KTM, Triumph Tiger e qualche enduro più piccola e maneggevole. Provenienza? Per lo più statunitensi e canadesi, ma anche qualche tedesco e addirittura alcuni coraggiosi australiani!
L’avventura ha portato tutti i partecipanti a godere in sicurezza di paesaggi mozzafiato, guadando fiumi dietro l’esperto Jeremy ed affrontando i percorsi tracciati dalle strade di servizio della Forestale, mulattiere con fortissime variazioni altimetriche, ma anche guadi e passaggi stretti ed impegnativi che hanno richiesto di procedere con la massima attenzione alla sicurezza quando non di liberare il percorso dalle frane. E l’ospitalità locale, fatta di pernottamenti in tenda e sacco a pelo ma anche di gustosi ed abbondanti pasti – preparati dalla famiglia di Mary, indiana della tribù Skokomish - ha conquistato tutti.
100 partecipanti su moto di ogni genere: tante BMW GS, ma anche Super Ténéré’, V-Strom, KLR, KTM, Triumph Tiger
Il segreto del successo del giro? Tanta esperienza maturata dal team di AltRider, che con il tempo ha messo a punto un efficace sistema di differenziazione fra principianti ed esperti basato su abilità alla guida, nella navigazione, sulla forma fisica, l’atteggiamento e naturalmente la moto guidata da ciascun partecipante. E una grande attenzione alla sicurezza grazie ad istruttori specializzati, che prima di ogni giornata ma anche di ogni tratto impegnativo hanno spiegato nei dettagli cosa ci si sarebbe trovati davanti e come affrontare le varie situazioni.
Il giro ha creato legami fra tutti i partecipanti, ponendo un accento specifico sui lati conviviali del tour e sulla particolare necessità – propria del fuoristrada avventuroso – di aiuto reciproco nelle situazioni difficili. La sera, al campo, l’organizzazione ha organizzato eventi a tema motociclistico, con proiezioni di filmati, racconti di avventure come quella di Dan Moore (autore di una traversata africana in 65 giorni dal Cairo a Città del Capo) ma anche una premiazione. Materiale messo a disposizione dagli sponsor dell’iniziativa - ICON, Ducati of Bellevue e Ride West BMW – è stato usato come premio per i partecipanti che si sono distinti per qualche aspetto. Chi arrivava da più lontano, chi è migliorato di più nella guida, ma anche… l’autore della caduta più spettacolare!
Molti dei partecipanti sono rimasti in contatto, come succede spesso, dando vita ad organizzazioni spontanee di gite in moto e ad amicizie anche durature. Interessati a partecipare? L’indirizzo a cui puntare il browser è www.altrider.com.