Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Tre grandi amici, inventiva, esperienza, grandi capacità e un harem fatto di meccanica, macchine utensili e attrezzature profumate di olio motore: ecco gli ingredienti giusti per un risultato sorprendente. La ricetta si chiama AMR Pit Bike e ci siamo intrufolati di persona per conoscere e toccare con mano questo piccolo, grande mondo.
AMR Pit Bike è un progetto totalmente italiano, nato ad Asti in Piemonte e sviluppato sui campi di gara di tutta Italia. Il team è composto dall'ingegnere Gabriele Celi, incaricato della gestione di tutta la parte progettuale, incremento e test in pista; la costruzione meccanica, la preparazione dei motori e delle sospensioni sono affidate alle sapienti mani di Luca Benozzo; Alberto Ruffo è il responsabile per quanto riguarda l’assemblaggio dei mezzi, la verniciatura e la gestione del reparto corse del team.
L’idea nasce dalla voglia di costruire qualcosa di nuovo, che permetta di uscire dai classici canoni, puntando in alto all’interno di questa disciplina in continua espansione. Il progetto AMR è ambizioso, lo si capisce immediatamente, bastano pochi minuti e qualche battuta per intendere all'istante che le capacità e quel pizzico di pazzia dei tre amici promettono bene.
La componentistica di serie è di una qualità purtroppo discutibile, soprattutto se mirata all’utilizzo in pista, ma qui entra in gioco AMR che cambia la musica e anche i musicisti. Nel 2012 nasce il primo prototipo funzionante frutto di un paio di anni di sviluppo e progettazione, la bellezza estetica non è la caratteristica predominante, ma le dotazioni e le accortezze costruttive sono al top; è una moto con caratteristiche tecniche specifiche per la disciplina motard, portata direttamente sul campo gara per i primi test.
La costruzione della moto viene eseguita completamente da AMR Pit Bike : dalla progettazione, preparazione e assemblaggio del telaio in traliccio tubolare in cromo-molibdeno (solamente la saldatura viene affidata a ditte esterne), del collettore in acciaio inox con conicità specifiche e del terminale ricavato dal pieno con macchine cnc.
AMR anche la costruzione del forcellone in ergal, delle piastre sterzo ricavati dal pieno e del serbatoio di alluminio. Alcuni accessori come il tappo benzina, i perni ruota, il tappo del cannotto vengono realizzate con fresatrici a controllo numerico, talmente curati nei particolari che difficilmente si può credere che provengano da un anonimo blocco di lega metallica.
La moto, grazie alle forniture della Pit Bike Shop, viene poi completata da un motore monocilindrico quattro tempi raffreddato ad aria, generalmente di 150 cc e una potenza di 12cv alla ruota, preventivamente smontato per perfezionare gli scorrimenti interni, le accortezze di assemblaggio e la potenza in base alle fiches di regolamento. L’impianto frenante prevede una disco da 230 mm per l’anteriore e uno da 190 mm per il posteriore in versione originale, con pinza a doppio pistonicino contrapposto comandata da una pompa freno da 11 mm in versione da competizione. Cerchi a 5 razze da 12 pollici con canale da 2,5 all’anteriore e 3 al posteriore, forcella a steli rovesciati e mono ammortizzatore posteriore pluri-regolabili completano il piccolo bolide.
Il risultato è una moto dalle grandi prestazioni, completamente home made e dai bassi costi di gestione. «La nostra idea di moto è avere qualcosa di prestazionale, bello e poco costoso, perché il mondo delle pit bike deve rimanere una avventura alla portata di tutti - ci racconta Alberto - con un piccolo investimento ci si può cimentare in un campionato nazionale con un mezzo performante, AMR inoltre fornisce pacchetti completi per il noleggio e le assistenze in pista».
Nel campionato 2013 con una moto prototipo siamo riusciti ad ottenere la vittoria del campionato italiano pit bike motard
«Nel campionato 2013 con una moto prototipo siamo riusciti a ottenere la vittoria del campionato italiano pit bike motard nella categoria 18cv, questo ci ha portato a continuare lo sviluppo e creare una collaborazione con uno dei più grossi importatori e rivenditori di ricambi e pit bike in Italia, PBS di Asti. Abbiamo formato un team PBS/AMR che attualmente sta partecipando al campionato nazionale pit motard», continua orgoglioso.
L’estetica accattivante della pit AMR, il sound da grande e le finiture racing fanno salire una febbre contagiosa, non resta quindi che indossare una tuta e buttarsi tra i cordoli dei kartodromi di tutta Italia.
Marco Delmastro