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Tempo di grandi debutti nel settore ebike. Se gli analisti indicano il 2025 come l'anno della ripresa del settore, con la fine dell'eccesso di scorte e la ripresa effettiva della domanda, tutte le aziende si vogliono far trovar pronte. Non solo i colossi del settore come Shimano, Sram e Bosch hanno introdotto o stanno per introdurre importanti novità, ma altri grandi gruppi industriali si affacciano sul mondo della pedalata assistita. Vi abbiamo già raccontato del debutto di DJI, ma non è stato l'unico all'ultimo Eurobike di Francoforte. Tra i più chiacchierati c'è anche quello di ZF Group, azienda tedesca molto nota nel settore dell'automotive per le trasmissioni. ZF ha presentato il suo Bike System ovvero un sistema completo di pedalata assistita che, almeno sulla carta, appare decisamente interessante. Andiamo perciò a conoscerlo meglio.
Il nome è ZF Bike Eco System, dicevamo, e si tratta di un sistema completo e versatile progettato per poter essere impiegato su tutti i tipi di e-bike, dalle trekking alle e-road, dalle gravel alle urban passando ovviamente per le e-mtb. Tant'è che la prima bicicletta a montarlo sarà la Tarok di Raymon Bicycles, una full suspended con escursione di 160 mm in vendita a partire dai primi mesi del 2025.
Il motore è stato chiamato CentriX per sottolinearne, presumiamo, la posizione centrale e non nella ruota. Può avere una coppia massima di ben 90 Nm e allo stesso tempo ha dimensioni decisamente contenute grazie ad un design cilindrico: 88 millimetri di diametro e 118 millimetri di larghezza. Questa forma, tra l'altro, consentirà una grande libertà progettuale ai telaisti. Il peso è molto buono: 2,5 kg. Il CentriX è inoltre compatibile sia con trasmissioni a catena sia a cinghia sia con i cambi interni al mozzo.
Il CentriX viene proposto in due versioni con diverse potenza/coppia e destinazione. C'è quella da 600 Watt e 90 Nm che si rivolge ai costruttori di e-mtb, trekking e SUV e poi c'è quella da 450 Watt e 75 Nm per le gravel o le urban. La potenza continua è ovviamente di 250 Watt e la tensione di 48 Volt. Anche per le batterie, ZF ha pensato a due versioni: 504 o 756 Wh. Come quelle della concorrenza vengono installate nel tubo obliquo ma hanno uno specifico sistema a binari ed è previsto che si possano rimuovere per la ricarica "off-board". Sul tubo orizzontale va invece integrato il Core Controller ovvero l'unità di controllo che ha un display a led circolare per informarci sullo stato di carica. Si possono collegare poi un comando piuttosto semplice al manubrio ed un bel display a colori da 2,8 pollici ad alta risoluzione con funzione touch. C'è poi un attacco magnetico Pogo Pin che serve per caricare gli smartphone o altri dispositivi. Non può di certo mancare la app dedicata che tramite Bluetooth fornisce tutte le funzionalità classiche sullo stato della bici e gli aggiornamenti e in più la navigazione con registrazione del percorso. ZF ha già anticipato, però, che in futuro verranno implementate altre funzioni su "comfort e sicurezza".
ZF Group sottolinea come si tratti di un sistema aperto che fornisce interfacce e opzioni di integrazione anche per fornitori terzi. Sicuramente la forma e la compattezza sono tra i fiori all'occhiello ma, ci dicono, anche la facile manutenzione con i singoli componenti facilmente sostituibili in pochi minuti senza bisogno di spedire il motore in assistenza. Questo è un passo avanti importante e obbligatorio per tutti i produttori e, fortunatamente, lo vedremo sempre più spesso nei prossimi mesi. Anche gli aggiornamenti possono essere fatti direttamente in officina dai rivenditori in modo veloce proprio grazie al connettore magnetico Pogo Pin.
Non ci resta che aspettare dunque in test la prima ebike motorizzata ZF per dirvi come si comporta.