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Ci sono un sacco di moto, tende, furgoni. L’ambiente è sicuramente suggestivo: si respira la passione. Trovare Andrea Dovizioso in mezzo a questo casino potrebbe essere complicato. Ma non lo è, perché il Dovi e i suoi amici occupano un grande spazio, essendo in tantissimi iscritti alla prima gara del campionato romagnolo MX, curiosamente in calendario sulla pista lombarda di Rivarolo Mantovano.
Agli amici di Andrea, quelli che lo hanno seguito in tutto il mondo per sostenerlo in MotoGP, non sembra quasi vero di poter correre insieme all’amico campione. Ma qui, nel campionato regionale, non ci sono campioni, solo tanti appassionati. Molto appassionati. Il Dovi è uno di quelli.
Come sempre, Andrea è meticoloso in tutto quello che fa, come faceva nel box in MotoGP analizza ogni dettaglio: allora lo faceva con gli ingegneri della Ducati, oggi con gli amici, con chi lo aiuta in questa nuova esperienza. C’è anche papà Antonio, che corre nella categoria amatori: lo fa da tantissimi anni, qui lui è perfettamente a suo agio.
Le gare sono due, di 13 minuti + 2 giri ciascuna. Sesto nella prima, quinto nella seconda (dopo essere partito secondo): Dovi non è contento, rallentato dall’indurimento degli avambracci. Insomma, si aspettava di più. Ma questo fa parte dell’indole di Andrea, come sempre molto lucido in ogni sua analisi. “Mi dò 6 meno meno, non di più: guidando così non vai da nessuna parte” commenta un po’ amareggiato.
Ma siamo solo all’inizio di una stagione lunghissima: domenica prossima, Covid permettendo, tornerà a correre. Un ambiente affascinante, ruspante, nel senso buono del termine: per un profano come me è quasi incredibile vedere quanti piloti ci sono iscritti a queste gare. E quanti, purtroppo, infortunati, chi con il braccio al collo, chi zoppicante, chi con una spalla fuori posto. Una disciplina durissima. Ma l’ambiente è entusiasmante.