Andrea Iannone dopo l'assoluzione di Alex Schwazer: "La mafia è più potente dello sport"

L'ormai ex pilota di Aprilia in MotoGP ha commentato con un video su Instagram la notizia sull'assoluzione di Alex Schwazer da parte del tribunale di Bolzano e non c'è andato leggero
18 febbraio 2021

La foto della notizia che annuncia l'assoluzione del marciatore Alex Schwazer da parte della giustizia ordinaria, con il Tribunale di Bolzano che, di fatto, ha affermato che l'atleta azzurro nel 2016 non era dopato, gettando ombre sull'operato della Wada. Così Andrea Iannone, squalificato per quattro anni proprio per doping, ha commentato sul suo profilo Instagram la notizia, aggiungendo pochi minuti dopo un video con la sua opinione a riguardo.

"Voglio solo dire una cosa in merito a queste situazioni che accadono oramai da tempo e quello che voglio dire è che questo sistema va assolutamente fermato - dice Iannone nel video girato con il proprio smartphone -. Lo dico per il bene degli atleti che da una vita si sacrificano e fanno sforzi psicofisici e che non fanno uso di doping. Sì, per carità, ci sono atleti che si dopano, ma ce ne sono molti che non si sono mai dopati. Quelli che si dopano è giusto che vengano puniti, quelli che non si sono mai dopati non è giusto che paghino solo perché la mafia è più potente dello sport. Oggi come oggi è ora che questo sistema venga fermato, perchè fa veramente schifo".

Uno sfogo social in piena regola, dunque, anche con parole piuttosto pesanti per un pilota che, senza entrare nel merito dei torti o delle ragioni, ha chiuso la sua carriera proprio per le conseguenze di una vicenda legata al consumo di sostanze proibite e dopo un braccio di ferro legale con la WADA che si è concluso con la pesante sentenza da parte del TAS di Losanna.

Di sicuro le parole di Andrea Iannone faranno discutere, visto che l'ormai ex pilota di Aprilia in MotoGP scatena sempre una valanga di commenti sui social. Come accaduto appena qualche giorno fa, quando ha postato una foto a fianco al suo lussuoso suv Mercedes parcheggiato in maniera decisamente poco ortodossa e su uno spazio riservato ai disabili.

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