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E’ Mauro Guerrini, sulla sua pagina FB, ad annunciare che la rievocazione della storica 200 Miglia di settembre “non si terrà più sul circuito imolese”. E aggiunge: “si è deciso che non era possibile metterla in cantiere e così le regole rigide che attanagliano il circuito del Santerno hanno sacrificato la creatura del grande Checco Costa”.
Sul sito ufficiale dell’autodromo non c’è niente. Una nostra telefonata alla segreteria del circuito di Imola ha trovato conferma della cancellazione però, in assenza del direttore, una laconica segretaria non ha voluto aggiungere nulla. Anche all’info point del circuito bocche cucite e l’invito ad attendere la comunicazione ufficiale. Si può soltanto presumere che, a ben nove mesi dalla data in calendario, non siano stati i timori della pandemia a mettere in dubbio la manifestazione ma piuttosto, effettivamente, le severe limitazioni di cui soffre l’attività della pista ormai circondata dalla città. Rumore, innanzitutto.
Se come sembra rinuncia sarà, questa è una sconfitta cocente: si perde un pezzo di storia e si rinuncia a seminare la conoscenza e la passione per la moto. Ma va detto anche che lo scorso settembre, con mille moto in esposizione e tantissimi piloti famosi, sono stati venduti soltanto 1870 biglietti. Mancano i giovani appassionati, e giustamente Guerrini si chiede chi raccoglierà l’eredità di coloro che oggi investono anche i propri mezzi in queste manifestazioni.
La speranza di molti è che il Revival, se lascerà Imola, possa trovare un’altra sede. Forse la Ducati che nel 1972, proprio con la doppietta Smart Spaggiari alla 200 Miglia di Imola, iniziò la sua meravigliosa storia nelle corse delle grandi moto, potrà fare la sua parte. Vi terremo informati.