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C'era tempo fino a domani per presentare il ricorso contro la decisione presa dalla commisione Stewards FIM che aveva riassegnato il terzo posto, in gara due a Monza, a Tom Sykes. L'inglese della Kawasaki aveva sorpassato l'Aprilia di Guintoli alla staccata della Variante della Roggia durante l'ultima giro della gara SBK di domenica scorsa. Arrivato lungo, era però uscito nella via di fuga, e rientrato in pista ancora davanti al francese della Aprilia. Sykes era stato premiato per il terzo posto ma poi, in seguito al reclamo presentato da Aprilia, il terzo posto era stato assegnato a Guintoli. Il controreclamo successivo del team Kawasaki veniva accolto, in serata, dalla commissione dei tre Steward rappresentanti la Federazione Internazionale, e il terzo gradino del podio veniva restituito a Tom Sykes.
Il Team Aprilia, capitanato dell'ingegner Gigi Dall'Ingna, ha fatto oggi appello al Comitato Disciplinare Internazionale che avrà l'ultima parola sulla vicenda, aveva appunto cinque giorni di tempo per farlo. Come è noto fra il terzo e il quarto classificato ballano soltanto tre punti (16 contro 13): pochi quando ce ne sono ancora 550 a disposizione nelle prossime 22 gare della SBK mondiale. Ma importanti. Per dovere di cronaca è giusto ricordare che Sykes l'anno scorso perse il titolo mondiale per mezzo punto appena nei confronti di Biaggi. Se avesse avuto un punto in più in classifica generale le cose sarebbero andate diversamente per i piloti e le Case coinvolte.
Ora la CDI ha tempo sei settimane per esprimere il suo parere. Ma non è finita, perché rimarrebbe un ultimo grado di giudizio da parte della Federazione Internazionale. Una storia infinita appunto, necessaria a tutelare gli interessi e la correttezza dei piloti, ma che non fa bene allo spettacolo e che meriterebbe di essere semplificata.