Aprilia Tuareg 660, eccola nei test

Aprilia Tuareg 660, eccola nei test
Nuove foto, e qualche conferma, dell'attesa enduro stradale Aprilia: la bicilindrica 660 che rinverdisce i fasti della stirpe Tuareg e affronta a viso aperto la Yamaha Ténéré 700 e le altre
8 gennaio 2021

Dopo le prime foto circolate a settembre, spuntano altre immagini della Aprilia Tuareg 660 beccata durante i test di collaudo.

Presentata a Eicma 2019 solo come concetto, e senza mostrare nulla di concreto della moto, la due cilindri Tuareg è stata accolta con molto rilievo da parte degli appassionati che ne sollecitavano l'arrivo da tempo.

Basata sul nuovo motore derivato dal V4 1100, la serie Aprilia 660 ha infatti debuttato con la sportiva RS, presto nelle concessionarie, e proseguita poi con la naked Tuono (mostrata in veste di concept sempre a Eicma 2019) e di cui ieri sono stati diffusi le foto della versione definitiva e i dati tecnici principali. La Tuono 660 è attesa in vendita in primavera.

Per la Tuareg 660 occorrerà invece attendere più tempo, ufficiosamente si parla della sua presentazione a fine 2021 e della commercializzazione per l'anno prossimo.

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Il muletto fotografato stavolta (immagini da Visordown) appare peraltro già ben definito nelle sue parti, anche se mancano alcune cover e il faro sarà probabilmente diverso.

L'impostazione della moto è insomma chiara e pare proprio quella che il mercato desidera, nel solco della tradizione delle migliori enduro stradali di media cilindrata e con alcuni punti comuni con la Yamaha Ténéré 700 che non a caso sta riscuotendo un buon successo di vendita.

Il bicilindrico parallelo, bialbero e otto valvole, fornisce la potenza di 95 cavalli sulla Tuono 660 ed è ipotizzabile che sulla versione Tuareg rinuncia a qualche cavallo in favore di una maggiore coppia ai regimi medi e bassi. Senza naturalmente rinunciare a una dotazione elettronica di gestione motore, della trazione, dell'impennata e della frnata che su RS e Tuono è particolarmente sofisticata per la categoria delle medie cilindrate e non solo.

La Tuareg appare snella, nonostante il collaudatore corpulento ne falsi le proporzioni e ne abbassi il retrotreno, sfoggia ruote da 21 e 18 pollici con cerchi tubeless (almeno su questo esemplare), sospensioni di lunga escursione (il mono posteriore ha articolazione progressiva) e pinze freno anteriori ad attacco assiale.

Il telaio utilizza il motore come parte integrante della struttura, mentre il forcellone in lega di alluminio pare piuttosto lungo, favorito dalle misure raccolte del motore.
I tubi gialli che si vedono davanti al motore servono all'attrezzatura per i test di frenata (la moto come si vede è dotata di sensori e di centralina di raccolta dati nel retrosella) per cui manca il paracoppa di alluminio che c'era invece sulla prima Tuareg fotografata in strada (vedi le immagini qui sopra).
Difficile dire anche se il silenziatore di scarico è quello definitivo, mentre lo è sicuramente il layout dell'impianto con i i collettori bassi e il catalizzatore posteriore.

Al prossimo avvistamento...

foto da visordown.com

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