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Tutte le volte che sono stato all’Autodromo Internacional Algarve per seguire il WorldSBK ho sempre immaginato come avrebbe dovuto essere bello arrivarci in moto. Quest’anno quando ho visto che il calendario prevedeva uno in fila all’altro il round di Aragon e quello portoghese, ho pensato che sarebbe stato fantastico raggiungere i due autodromi in moto.
Siccome in agosto ero rimasto a casa, questo viaggio sarebbe stato le mie ferie estive. La combinazione di due round della Superbike uno dopo l’altro era davvero accattivante, ma devo dire che ho valutato a lungo se partire o meno per quel lungo viaggio.
I chilometri erano tanti e percorrendo circa 3.500 km in due settimane le possibilità di pioggia erano alte. Inoltre la mia BMW R1200RT aveva da poco superato i 100.000 km e io ….. non sono più il giaguaro di una volta, ed in moto ogni tanto qualche dolorino mi fa compagnia. A fugare ogni dubbio però è arrivata una convinzione: “quando, se non adesso?”. Prenderò l’acqua? Mi stancherò? Dovrò risolvere qualche problema tecnico che potrebbe affliggere la mia vecchia “Tortellona”? Avrò qualche dolorino alla schiena o alle gambe? Forse si, ma la vita è fatta anche di questo, di problemi e di qualche acciacco, ma vuoi mettere poi la soddisfazione di superare tutto e portare a termine “l’impresa”?
Premetto subito che il mio viaggio non è stato “sponsorizzato” da nessuno. La moto è la mia e le uniche aziende che devo ringraziare per avermi fornito gratuitamente i loro prodotti (già alcuni anni orsono) sono Ixon per l’abbigliamento e LS2 per il casco.
Dopo aver portato la RT dagli amici di 4 Tempi Motor Store a Grosseto per un ultimo controllo ed aver preparato i bagagli, ho prenotato il traghetto Civitavecchia-Barcellona e la sera del 19 settembre sono partito da Castiglione della Pescaia. Sulla nave della Grimaldi ho incontrato alcuni motocilisti spagnoli con i quali (nonostante il mio stentato spagnolo) ho fatto subito amicizia.
Incredibile come la passione per la moto, l’essere “motociclisti” ci porti a sentirci parte di una comunità e a comunicare subito con facilità, come se ci si conoscesse da sempre. Una coppia era su un Multistrada, un'altra aveva una Honda Goldwing, un ragazzo albanese che vive a Barcellona era con il suo T Max ed una ragazza spagnola guidava una piccola Yamaha 125, carica come un mulo. Era reduce da un viaggio che oltre all’Italia aveva toccato Slovenia ed Austria. Bellissima la foto che ci ha mostrato con soddisfazione, nella quale era ritratta assieme alla sua moto davanti alla fontana di Trevi a Roma! Alla faccia della ZTL! In passato con la stessa moto ha praticamente girato tutta l’Europa, Islanda compresa. E io che avevo dei dubbi ad affrontare un viaggio in Portogallo con una BMW di 1250cc……
Il viaggio in nave è durato una giornata intera, e il 20 sera siamo sbarcati a Barcellona. Dopo aver dormito a Castelldefels, il giorno successivo sono partito alla volta di Alcaniz.
Una strada che ho fatto molte volte in automobile (non ho perso un solo round del WorldSBK al Motorland Aragon dal 2011) ed una volta anche in moto nel 2010, con una Honda VFR800X Crossrunner gentilmente prestatami da Honda Italia.
Dopo aver percorso l’autostrada in direzione Valencia ed aver superato Tarragona, sono uscito dall’autostrada ed è iniziata la parte più bella del viaggio, fatta di strade provinciali in collina, con tante curve ed un bellissimo panorama. Tanto verde e grandi vallate, con una incredibile quantità di pale eoliche, una delle caratteristiche della Spagna. Avvicinandomi ad Alcaniz ho attraversato paesini semi deserti ed un ultimo tratto nel quale bisogna fare attenzione ai numerosi autovelox (l’ultima volta ho preso due multe, una all’andata ed una al ritorno). Il paese di Alcaniz è situato sopra una collina con un bellissimo Parador che domina la vallata sottostante. Smanioso di raggiungere il Motorland non sono salito in paese, ma ho tirato diritto sino ad entrare in autodromo. Il clima era perfetto: soleggiato ma non troppo caldo. Nei tre giorni di prove e di gare la moto è rimasta nel cortile della villetta presa in affitto con il solito gruppo di amici, giornalisti e fotografi, con i quali da anni condivido le trasferte.
Lunedì mattina me la sono presa comoda per smaltire le fatiche e gli orari notturni del round SBK e mentre i miei colleghi partivano alla volta di Barcellona, per poi salire sul volo per Siviglia, io invece sono salito in moto per iniziare il viaggio di avvicinamento a Portimao.
La strada sino a Teruel è bellissima. Tutte provinciali che spesso si aprono in doppia corsia, con un asfalto in ottime condizioni ed un traffico pari a zero: il Paradiso del motociclista. Ho attraversato vallate immense e sono salito anche a 1.300 mt di altezza per poi fermarmi nel paesino di Libro (come scordare un nome simile?) per un “bocadillo” ed una bibita. La strada si è fatta sempre più tortuosa sino a pochi chilometri da Teruel, dove inizia la superstrada. L’ho percorsa sino a Manzanares dove ho prenotato una camera in un Paradores. In totale ho percorso circa 450 km. Avendo tre giorni a disposizione mi sono imposto di non fare “faticacce” e di trovare così il tempo di fermarmi per una foto o anche solo per godermi qualcuno dei meravigliosi posti che ho attraversato.
Martedì 26 settembre si può considerare una giornata di trasferimento, in quanto ho percorso solo la superstrada che mi ha portato a Siviglia. Il traffico della città aragonese, ed i lavori in corso sul ponte sul Guadalquivir, hanno messo a dura prova sia la mia pazienza che l’impianto di raffreddamento della RT, anche perché le temperature in Andalusia erano decisamente alte. Mi sono lasciato alle spalle Siviglia ed ho percorso la superstrada per il Portogallo, fermandomi a Palos de la Frontera, un paesino dalle parti di Huelva, situato a meno di 200 km da Portimao. Quel giorno ho percorso un totale di 450 km.
Mercoledì 27 è stato il grande giorno. Sono partito presto ed ho percorro l’autostrada che mi ha portato sul ponte che delimita il confine tra Spagna e Portogallo. Una sosta per regolare l’orologio (un’ora indietro) e per registrare la mia moto presso le autostrade portoghesi e in poco più di un’ora sono arrivato a Portimao. Meteo sempre perfetto, e temperature meno elevate rispetto all’Andalusia. Grazie alle indicazioni dei miei colleghi li ho raggiunti nell’abitazione che abbiamo affittato alla periferia di Portimao e poi nel pomeriggio sono andato in autodromo. Obiettivo raggiunto!
Foto di rito all’ingresso di quello che (assieme a Philip Island) è il mio circuito preferito. La prima volta che sono stato qui nel 2008 la Superbike ha inaugurato l’autodromo. Non c’era ancora l’uscita dell’autostrada e nemmeno la galleria attraverso la quale ora si entra e si accede al paddock. Amo l’Autodromo dell’Algarve con i suoi grandi spazi e la sua bellissima pista, che sfrutta i saliscendi delle verdi colline che la circondano. Non sono entrato in autodromo perché avevo un’altra meta da raggiungere, il paese più bello dell’Algarve: Lagos. Qui sono stato in vacanza con mia moglie nel 1991, quando probabilmente nessuno poteva nemmeno lontanamente immaginare che un giorno da queste parti avrebbero costruito un grande autodromo.