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La si era data per spacciata già nel 2019, invece la ARC era rimasta in piedi grazie all'intervento del suo fondatore Mark Truman che nel 2020 aveva acquistato tutti gli asset dell'azienda che ha poi portato alla vendita delle attuali 11 ARC Vector: adesso, la situazione è ancora una volta quella di una grande difficoltà, ma nel caso della Casa con sede a Canterbury non è mai detta l'ultima parola.
Ai primi di aprile ARC ha presentato domanda per una liquidazione volontaria, con la nomina da parte delle autorità britanniche di un liquidatore. Difficoltà in seno alla distribuzione negli Stati Uniti - secondo il CEO Mark Truman - hanno costretto ARC a cercare nuovi finanziatori. Inoltre, sempre secondo il fondatore dell'Azienda, ARC era a un passo dal completamento dell'omologazione europea e che era in atto un programma sostenuto dal Dipartimento Governativo per le Imprese, l'Energia e la Strategia Industriale e dall'Ufficio per i Veicoli a Basse Emissioni, teso a sviluppare una nuova motorizzazione per future moto elettriche. Insomma, le cose sembravano andare bene per ARC ma nonostante questo le difficoltà incontrate hanno costretto l'Azienda a chiedere la procedura di liquidazione.
Tuttavia, se guardiamo la storia di ARC, non è affatto detto che questo sia il capitolo finale della moto elettrica sviluppata da James Ellison e con prestazioni di primissimo piano. Nata nel 2017, già nel 2019 aveva chiesto una procedura simile, venendo poi riacquistata dal suo originario fondatore ed ex ingegnere Jaguar e Land Rover Mark Truman, che ha in effetti successivamente portato la Vector alla produzione - seppure elitaria - e allo sviluppo di un intero ecosistema fatto di abbigliamento specifico con feedback aptico, casco con realtà aumentata e "chiave" da mettere al polso, per sfruttare anche i vantaggi del V2X e delle interconnessioni future tra veicoli e infrastrutture.
La moto, del resto, è un progetto raffinatissimo con telaio monoscocca in fibra di carbonio che incorpora la batteria da 16.8kWh/399V. Le sospensioni vedono un sistema oscillante anteriore con bracci in fibra di carbonio e perno centrale e in pregiata fibra di carbonio è anche il forcellone posteriore. Le prestazioni sono notevoli, con una velocità massima (autolimitata) di 200 km/h e 3,1 secondi per arrivare a 100 km/h partendo da fermi, grazie a un motore capace di 173Nm di coppia (erogata al motore) e di 827Nm (alla ruota, con una potenza di 87kW/117cavalli.
Mark Truman ha dichiarato di stare "lavorando con dei partner e sono determinato a provare a far uscire ARC dall’amministrazione. Farò anche tutto il possibile per supportare le motociclette dei clienti sul mercato in futuro”.
Soltanto il tempo potrà dire se ci sarà l'ennesima resurrezione del Marchio inglese che nel frattempo, come riporta Visordown, ha cambiato sede da Coventry a Orpington.
Fonte: Visordown, MCN, Rideapart
Foto: ARC