Arezzo, strade dissestate. Limite a 10 km/h per le moto

Arezzo, strade dissestate. Limite a 10 km/h per le moto
Troppe buche, le strade mal ridotte non vengono riparate, sono le moto e le bici a dover ridurre la velocità
23 giugno 2020

Costa meno un cartello che asfaltare una strada. Questa la drammatica sintesi della situazione nella provincia di Arezzo. Il fondo stradale è ormai così logoro e pieno di buche da essere pericoloso, specialmente per gli utenti su due ruote. La soluzione sarebbe ovviamente rinnovare l'asfalto o almeno sistemare i punti più malridotti. Purtroppo i fondi non ci sono e la soluzione è stata quella di ridurre (drasticamente) i limiti di velocità. Le moto dovranno viaggiare a 10 km/h e le biciclette a 5.

I primi cartelli sono comparsi qualche giorno fa in Valtiberina e hanno fatto storcere il naso ai tanti motociclisti della zona. Anche le zone di Badia Tedalda, Pieve Santo Stefano e Sestino sono interessate dal provvedimento.


A chiarire l'inevitabilità della soluzione è Angiolino Piomboni, consigliere delegato alla viabilità della Provincia di Arezzo. “Le risorse a nostra disposizione per gli asfalti sono davvero poche - si legge sul Corriere di Arezzo -: pensate che sono circa 2 milioni di euro le entrate destinate alla manutenzione per circa 1200 chilometri di strade asfaltate. Ci sono strade che hanno un traffico medio giornaliero sostenuto e altre irrisorio: siamo stati costretti a sacrificare un tipo di utenza, seppure è una forma di tutela anche loro; una sensibilizzazione a centauri e ciclisti ad andare piano poiché il fondo stradale non versa in ottimo stato e soprattutto presenta delle fessure longitudinali pericolose.

L'installazione di questo tipo di cartello non rappresenta né cattiveria e né tantomeno negligenza, ma in questo momento non ci sono le risorse necessarie per intervenire. E’ una situazione temporanea, ma al tempo stesso anche di tutela doppia sia nei confronti dell'utente che dell'ente la provincia di Arezzo ha provveduto a installare dei limiti di velocità, ma altre province confinanti hanno proprio messo il divieto di transito. Una decisione presa senza far torto ai ciclisti: sono circa 30 i chilometri di viabilità interessati da questi limiti, tutte strade di montagna con bassi tassi di traffico giornaliero"

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