Assicurazione sospesa: per molti, non per tutti

Assicurazione sospesa: per molti, non per tutti
Il decreto Cura-Italia votato al Senato prevede la possibilità di sospensione dell’assicurazione fino al 31 luglio: attenzione però, perché non pare applicabile per tutti i veicoli
16 aprile 2020

Anche se non è ancora definitivo (manca il voto della Camera, che deve pronunciarsi in merito entro il prossimo 16 maggio), molto si parla dell’emendamento firmato dai tre senatori del M5S Lannutti, Fenu e Accoto, che prevede la possibilità di sospensione dell’assicurazione RC obbligatoria per tutti i veicoli fino al prossimo 31 luglio.

Da quando è scoppiata la pandemia, il dato di chi non ha provveduto al rinnovo della polizza per il proprio mezzo è schizzato alle stelle: -18% per le auto, addirittura -23% per le due ruote.

D’altro canto - e questo è probabilmente il pensiero sotteso all’atto del mancato rinnovo - perché pagare per un veicolo che resta fermo?

Un po’ la stessa logica alla base dell’emendamento al Cura-Italia, che introduce la sospensione dell’assicurazione in corso di validità allungando la durata della polizza.

Qualcuno ha già preso in mano la calcolatrice, valutando possibili risparmi fino a 150 euro: ma prima di cantar vittoria, è meglio considerare tutti gli aspetti della vicenda.

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Il primo problema riguarda un dettaglio non di poco conto: il testo recita chiaramente che “il veicolo per cui l'assicurato ha chiesto la sospensione non può in alcun caso né circolare né stazionare su strada pubblica o su area equiparata a strada pubblica, in quanto temporaneamente privo dell'assicurazione obbligatoria”.

Quindi, alla sospensione possono aderire solo quanti possono ricoverare la moto o lo scooter in un garage o in un box, all’interno di un’area privata, in un parcheggio condominiale; ricordiamo, altresì, che  lasciare un qualsiasi veicolo (moto, auto, camion, ecc) parcheggiato sulla pubblica strada espone a sanzioni pecuniarie e al sequestro del mezzo, che se inoltre venisse coinvolto in un incidente anche da fermo esporrebbe il proprietario a pagare di tasca propria i danni eventualmente procurati a terzi.

E non finisce qui: parcheggiare una moto non assicurata sul suolo pubblico, oltre a costituire un illecito, espone al rischio (qualora si sia proceduto alla sospensione dell’assicurazione) di vedersi contestare una falsa dichiarazione, con possibile sanzione fino a 3.396 euro. 

C’è dell’altro: forse nella fretta di redigere il testo, i firmatari non hanno chiarito che fine facciano le garanzie accessorie che si accompagnano alle polizze RC.

Una moto anche in un’area di parcheggio privata può comunque venir rubata, oppure essere oggetto di atti vandalici.

Alla luce di quanto esposto, prima di procedere con la richiesta di sospensione, consigliamo caldamente di verificare direttamente la situazione con la propria compagnia, procedura peraltro indicata anche dall’Ania, l’associazione di categoria, che abbiamo interpellato in merito.

Ultimo dettaglio: c’è da sperare che all’atto della riattivazione della polizza, non sia richiesta alcuna cifra per il ripristino del servizio; anche se nell’emendamento è indicato che esso deve avvenire senza che la Compagnia possa richiedere oneri supplementari o penali agli assicurati, bisogna verificare quanto riporta il Contratto sottoscritto; qualora infatti fosse presente un costo per pratiche di sospensione/riattivazione, non ci sarebbe da stupirsi di tentativi di rivalsa da parte della società assicuratrice.

Ricordiamo, infine, che la norma di sospensione dell’assicurazione entrerà in vigore solo dopo la definitiva approvazione del Decreto Cura-Italia da parte della Camera dei Deputati e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.