Assicurazioni alle stelle: continuano gli aumenti, ma sono davvero motivati?

Negli ultimi mesi, i motociclisti (e gli automobilisti) italiani si sono trovati a fare i conti con un aumento considerevole del costo della assicurazione RC. Questo rincaro, che colpisce in modo significativo il budget familiare, solleva numerose preoccupazioni tra i consumatori. Secondo i dati dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni il prezzo medio delle polizze RC auto e moto è in crescita su base annua del +7,4%. Una bella stangata che sembra trovare scarse giustificazioni, soprattutto secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che li trova per lo più immotivati.

In effetti questo aumento supera di gran lunga il livello di inflazione che secondo i dati Istat (NIC) si ferma ad uno 0,8% su base annua, meno del 1% rispetto ad oltre il 7% per l’RC. Se è vero che l’indice Istat è il risultato di un paniere ben allargato e alcune sezioni fanno registrare aumenti fino al 2,3 o 4%, è altrettanto vero che il costo delle assicurazioni sembra aver subito un’impennata spropositata. Ma perché sta succedendo tutto questo? Come sempre l’incremento è dovuto a diversi fattori; le cause tradizionali sono relative all’aumento degli incidenti stradali e a quello dei furti che, tradotto, significa maggiori costi che le compagnie tendono a “spalmare” su tutta la clientela. Una causa collaterale degli ultimi mesi è invece dovuta alla crisi del Mar Rosso che di fatto ha allungato i tempi di consegna dei pezzi di ricambio facendo di fatto lievitare i prezzi delle riparazioni a carico delle compagnie d’assicurazione, che anche qua ribaltano sugli assicurati. Insomma, al di la di tutto, ci si chiede quanto di tutto ciò possa visibilmente influire sul costo dei premi assicurativi e anche le enormi disparità tra regione e regione non aiutano a comprendere un sistema che appare sempre meno trasparente e sempre meno a favore del consumatore.