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Vi abbiamo già parlato diverse volte del raid Atene-Gibilterra, in partenza esattamente fra un mese. Una gara-avventura-tour affascinante, che si allontana dai percorsi più battuti da iniziative del genere, e che vuole allettare tanto i piloti quanto i turisti che, anche grazie alla formula Express, possono viverla in maniera più rilassata e meno impegnativa.
Dopo avervi presentato le caratteristiche della navigazione, iniziamo con questa pillola a raccontarvi la prima parte del percorso, che si snoda fra i Balcani per poi approdare (ne parleremo in due pezzi successivi) in Austria, Italia, Francia e poi nella penisola iberica.
Il primo tratto offre uno scenario variegato ed estremamente mutevole, caratterizzato dai tratti in off-road col fondo più aspro e sassoso. Generalizzare è impossibile, perché si passa da montagne brulle con terreno di vari colori a boschi incontaminati, a fiumi sul fondo di canyon profondissimi, a splendidi laghi, alcuni anche molto estesi. In fuoristrada, la sensazione di essere lontani da ogni forma di civiltà accomuna tutti gli stati balcanici, salvo poi scoprire che nell'angolo più impensabile qualcuno ha una casa e ci vive.
Il raid però è anche l’occasione per conoscere tante culture diverse dalla nostra, soprattutto in questa prima parte che, da un punto di vista culturale, è la più lontana dalle nostre convenzioni e tradizioni occidentali; anche se, pure in questo caso, le popolazioni che si incontrano si dimostrano estremamente varie per tradizioni, abitudini ed apertura verso gli stranieri.
In Grecia le persone che si incontrano fuori dai centri urbani sono amichevoli, ma, contrariamente allo stereotipo che vede i Greci molto rilassati, sono in parte già troppo prese dai loro ritmi per dedicarti troppo tempo. In Macedonia, al contrario, la loro cultura prevede cerimoniali ai quali spesso è difficile sottrarsi, nonostante il tempo a disposizione per effettuare il percorso sia limitato.
In Montenegro sono un po' più riservati, ma comunque disponibili. L'Albania è più caotica, e le sue strade, anche quelle asfaltate, sono in pessimo stato, quindi bisogna stare molto attenti. La Bosnia è sorprendente, in particolare perché ci si aspetta un luogo più triste di quello che in realtà sia, visto il suo recente passato. Osservando però meglio i volti delle persone, soprattutto quelle che hanno vissuto quegli anni terribili, si può notare quanto siano stati segnati dal conflitto.
Croazia e Slovenia sono il vero e proprio anello di collegamento con l'Europa, con un certo – immotivato – snobismo nei confronti del resto dei Balcani. In Slovenia, in particolare, gli off road diventano più "alpini" e quindi più familiari per noi.
Appuntamento alla prossima settimana, per parlare di Austria, Italia e Francia!