Autocertificazione nel lazio per bolli ‘’storiche’’
20 marzo 2004
Dal 2001 è in vigore la legge 342/2000 che esenta dal pagamento della tassa di proprietà alcune categorie di moto storiche. A partire dal 2001, dunque, i possessori di una moto di oltre venti anni, il cui modello è inserito nella ‘’Lista’’ della FMI dei motoveicoli di interesse storico e collezionistico, se residenti nella Regione Lazio hanno pagato la tassa di circolazione di 10,33 Euro, solo se circolanti.
Se tali possessori ricevessero una richiesta di ulteriore pagamento (una ‘’multa’’) dall’ACI per conto della Regione Lazio, possono ricorrere ad una autocertificazione (fac-simile pubblicato sul sito internet www.federmoto.it), senza versare la somma richiesta.
Questo il risultato di un accordo tra la Federazione Motociclistica Italiana e l’Ufficio Tributi della Regione Lazio che, mostrando una attenzione particolare per il settore delle moto storiche, ha accettato di assoggettare a tassa di circolazione non solo i mezzi perfettamente conservati, ma anche e soprattutto quelli che giacciono in angoli remoti di garage o di fienili, in attesa di restauro. Purtroppo alcuni problemi applicativi hanno reso inevitabile l’invio della richiesta di pagamento, a cui tuttavia si può ovviare nel modo descritto.
A Roma, inoltre, i veicoli ultraventennali “meritevoli di conservazione ed uso”, ovvero di interesse storico, iscritti nel Registro Storico FMI (e nei Registri ASI, FIAT, Lancia, Alfa Romeo) non devono sottoporsi al controllo del gas di scarico (il cosiddetto ‘’bollino blu’’), entrato in vigore, per le due ruote, a gennaio scorso. Così stabilisce una determinazione dirigenziale del Comune di Roma (la n. 703 del 2003), attestando la “difficoltà oggettiva” di controllare tali mezzi, “dotati di tecnologia inevitabilmente obsoleta”.