Autovelox irregolari: l'ex sindaco dovrà risarcire il comune dopo 33 anni. Il debito è da capogiro

Autovelox irregolari: l'ex sindaco dovrà risarcire il comune dopo 33 anni. Il debito è da capogiro
Dopo 33 anni la sentenza diventa esecutiva. Oltre all’ex primo cittadino di Scandolara Ravara a pagare saranno anche l’ex segretario comunale e i due ex assessori. Ecco cosa successe
14 febbraio 2024

Il caso di Scandolara Ravara, un comune in provincia di Cremona, ha visto ben 33 anni di battaglie legali prima di giungere a una conclusione. Il motivo? Dei protitipi irregolari di quelli che sono i moderni autovelox. La sentenza che sembrava ormai archiviata è diventata esecutiva, portando con sé conseguenze per alcuni ex funzionari del Comune.

A dover rispondere economicamente dell'irregolarità dell'autovelox saranno Antonio Borghesi, l'ex primo cittadino, ora 89enne, l’ex segretario comunale Franco Nardone e gli ex assessori Carlo Pasquali e Palmiro Paini. La cifra da saldare è di 120 mila euro, una cifra da capogiro, proprio quando si pensava che quella pagina fosse ormai chiusa e finita in archivio.

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La vicenda

Gli autovelox erano posizionati, come vi avevamo accennato, nel paese di Scandolara Ravara e nel 1991 la gestione era affidata alla società Bresciana: Italservizi, oggi fallita. Il meccanismo era però abbastanza bordeline, segnala il Corriere. Gli incassi, infatti, non finirono tutti al Comune, bensì in parte al privato stesso che fornì il servizio.

Digressione a parte la Giunta comunale decise di recedere il contratto e così venne citata in giudizio, da qui inizia un iter che si è concluso oggi, dopo ben 33 anni. Il Comune perde in primo grado a livello di processo civile, soccombe anche in Appello, infine non riesce a ribaltare la sentenza nemmeno in Cassazione. Nel 2016, quando si passa in giudicato, sono dunque passati 25 anni. Il sindaco di Scandolara al tempo era Velleda Rivaroli ed era in carica in quegli anni, fino al 2019: "Avremmo dovuto pagare 143 mila euro — ricorda Rivaroli — . Chiedemmo uno sconto al giudice, tenendo presente che da un lato Italservizi era ormai fallita e dall’altro il Comune aveva qualche difficoltà, come tutti gli enti pubblici di piccole dimensioni. Ottenemmo la possibilità di pagare “soltanto” 100 mila euro, divisi in due rate tra il 2016 e il 2017 e il debito venne saldato".

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Non finiscono i problemi

Un debito però fuori bilancio, che per legge deve essere segnalato alla Corte dei Conti, avvia la seconda parte della "storia infinita". Questo organo costituzionale è chiamato a determinare eventuali responsabilità o intenti fraudolenti associati a tale debito, valutando se sia eventualmente configurabile un danno erariale. Nel 2022, è stata registrata la prima sentenza contro la giunta del 1991, che, pur presentando ricorso, subisce una nuova sconfitta e si vede obbligata, trentatré anni dopo, a corrispondere la somma di 120.000€ al Comune, tenendo conto degli interessi e delle spese legali aggiuntive.

Il sindaco attuale di Scandolara, Roberto Oliva, commenta: "Quando lo abbiamo saputo, la prima reazione è stata di tristezza. Al di là dei soldi che il Comune percepirà, io credo che chi agì nel 1991 lo fece consapevole di avere preso la decisione giusta contro quei velox non in regola. Peraltro, non mi risulta ci siano altri casi simili, nonostante la Italservizi avesse distribuito i suoi macchinari anche in altri comuni: soprattutto mi sembra una beffa che si arrivi a pagare a oltre trent’anni dai fatti".

Fonte: Il Corriere