Autovelox irregolari. Nuovi sequestri in diverse regioni italiane

Autovelox irregolari. Nuovi sequestri in diverse regioni italiane
Ormai è caos sui rilevatori di velocità. La Polizia stradale ha sequestrato autovelox illegali in diverse regioni italiane, a seguito di un’indagine sulla loro non legittimità e il legale rappresentante della società appaltatrice è stato denunciato per frode nella pubblica fornitura
31 luglio 2024

Gli autovelox in Italia sono al centro di un ciclone. A seguito di un'indagine della Procura di Cosenza, la Polizia Stradale ha di nuovo sequestrato alcuni autovelox a distanza di un anno perché ritenuti illegali a seeguito degli accertamenti sulla "non legittimità del sistema di rilevamento delle violazioni della velocità effettuate con la strumentazione denominata T-EXSPEED v 2.0 con postazioni fisse per il rilevamento della velocità sia media che puntuale, dislocate lungo la statale 107 e la provinciale 234 del territorio della provincia di Cosenza e la statale 106". Erano attivi sulla rete stradale provinciale e non solo. I misuratori sono attivi anche in altre zone d'Italia e sarebbero almeno 10 le regioni italiane interessate: Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Basilicata, Molise, Puglia, Calabria e Sicilia. I sequestri In particolare riguardano, oltre la già citata Cosenza, anche le città di Venezia, Vicenza, Modena, Reggio Emilia, Pomarico, Cerignola, Pianezza, Formigine, Arcola, Carlentini e San Martino in Pensiliis.

Frode nella pubblica fornitura

Gli accertamenti hanno permesso di evidenziare non solo la mancata omologazione ma anche l'assenza del prototipo del sistema di rilevamento, entrambi elementi indispensabili per accertare la legittimità delle violazioni rilevate. Si tratta di apparecchiature di proprietà di società private che vengono date in noleggio agli enti locali ma c'è il rischio concreto di danno erariale nel caso ci sia un ricorso in massa da parte degli utenti ai quali i giudici riconoscono sempre più spesso oltre all'annullamento del verbale anche il risarcimento delle spese. In seguito a queste indagini il legale rappresentante della società appaltatrice Kria è stato denunciato in stato di libertà per frode nella pubblica fornitura. Il dirigente della Polizia Stradale di Cosenza, Giancarlo Baiano, ha dichiarato che "Il prototipo depositato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è risultato differente dalla versione modificata che la società ha fornito, in un secondo momento, ai Comuni. Da qui il provvedimento. Al momento gli autovelox T-exspeed v.2.0 sono stati scollegati. Il provvedimento è stato notificato alla società che fornisce questa tipologia di servizi con questo apparato e ovviamente anche ai comuni che hanno contratto d’uso con società".

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Cosa dice la società appaltatrice

Molto interessante anche la risposta della società Kria, colpita dal provvedimento del Tribunale di Cosenza. Quest'ultimo viene chiaramente contestato attraverso il legale della società che definisce il decreto di sequestro "fuori da ogni logica e" - a sua volta - "del tutto illegittimo" perché fondato sugli stessi fatti che avevano portato al sequestro dei dispositivi nel luglio del 2023.  Proprio questi "in sede di riesame" erano "stati prontamente dissequestrati dal Tribunale di Cosenza".

Si tratta di "un provvedimento frutto di un evidente errore valutativo, che mostra una scarsa conoscenza della procedura di approvazione avvenuta per i sistemi prodotti non solo da Kria ma da tutti quelli di identiche metodologie e funzionamento, ivi inclusa la strumentazione utilizzata proprio dalla Polstrada".

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