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Forse a seguito di tutto quanto è accaduto attorno al fenomeno Fleximen, forse per dare un segnale di presenza ed attenzione verso la comunità, arriva l’indicazione da parte del MIT, per bocca di Marco Granelli. L’Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, ha dichiarato che in futuro questi controlli si potranno fare solo se verranno programmati e richiesti da una commissione in Prefettura.
In realtà si tratta di una procedura già corrente che di fatto non cambia la prassi attuale; è lo stesso Granelli che ce lo dice: “Questa procedura è già vigente oggi, e chi ha governato il Paese quasi ininterrottamente negli ultimi dieci anni non ha pensato di cambiare la norma. È vero, invece, che il vicepremier e Ministro Salvini ha voluto fortemente un aggiornamento del Codice della Strada dopo decenni di attesa e che consentirà maggiori controlli per prevenire gli incidenti”.
Una cosa è certa, il crescente disappunto della comunità, verso quello che viene percepito come un eccesso di controllo, con il sospetto che nasconda la reale volontà di “fare cassa” vuole essere mitigato dalle dichiarazioni del MIT.
Basterà? Se lo scopo è quello di evitare incidenti, rallentare, accendere l’attenzione di un guidatore in un determinato punto della strada ritenuto pericoloso, allora è bene che questi dispositivi siano ampiamente segnalati, ben riconosciuti. Solo così, la percezione da parte della comunità sarà quella di una reale esigenza a vantaggio della sicurezza, tutto il resto è aria fritta.