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Il 2023 di chi viaggia inizia nel modo meno gradevole possibile, ovvero con gli odiosi aumenti di autostrade e benzina. Dal primo gennaio sono infatti scattate le nuove tariffe per tutte le tratte gestite da Autostrade per l’Italia (Aspi) che corrispondono all’incirca alla metà di tutta la rete italiana. L’aumento è del due per cento rispetto al 2022 e purtroppo è pure un aumento temporaneo perché a luglio 2023 ne scatterà un secondo dell’1,34%. La conferma purtroppo è arrivata direttamente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il primo dal 2018 a dover approvare un aumento. Le tariffe Aspi erano infatti bloccate dall’anno del crollo del ponte Morandi a Genova mentre prima, come di certo vi ricorderete, si aggiornavano automaticamente ogni anno. Dal 2021 la società è controllata dalla Cassa Depositi e Prestiti che l’ha acquisita dalla holding Atlantia gestita dalla famiglia Benetton. Il rincaro non ci fa certo gioire ma guardando ai nostri vicini di casa francesi e spagnoli possiamo consolarci: per i primi l’aumento è stato del 4,7% e per gli iberici del 4%.
La stangata arriva però nel momento in cui ritornano in vigore le accise sul carburante che fanno salire il prezzo della benzina di 18 centesimi di euro al litro. Lo sconto era stato introdotto nel marzo 2022 dal governo Draghi e già ridotto dal governo Meloni a partire dal primo dicembre 2022. All’inizio lo sconto era di circa 30,5 centesimi al litro sulla benzina per poi passare ai circa 18 centesimi a fine novembre. Nel 2023 non sarà più questa misura di sostegno e così il pieno ritorna a prezzo… pieno.
È opportuno ricordare, però, che quando si decise il taglio temporaneo delle accise, il prezzo della benzina era di circa 2 euro al litro mentre, secondo le stime del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, nell’ultimo rilevamento del 26 dicembre 2022 il prezzo medio era di 1,625 euro al litro con una differenza quindi di oltre 30 centesimi. Secondo le prime stime del Codacons, associazione per i diritti dei consumatori, gli italiani in auto spenderanno in media 9,15 euro in più per ogni pieno e circa 220 euro in più nell’anno. Più volte in passato sia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sia l’attuale Ministro dei Trasporti Matteo Salvini si erano espressi contro le accise promettendone il taglio, mentre si trovano ora nella situazione di doverle riportare in vigore anche perché la misura adottata da Draghi, secondo alcune stime, sarebbe costata circa 9 miliardi di euro. Vedremo se in futuro il governo riuscirà a tenere fede alle proprie intenzioni.
Nel frattempo se autostrada e benzina aumentano, ci possiamo forse in parte consolare con il mancato rincaro delle contravvenzioni che sarebbero potute salire tra l’undici e il quindici percento secondo quanto inizialmente previsto. In seguito all’approvazione della Legge di Bilancio 2023 in Senato sono stati abrogati gli aumenti delle multe relative al Codice della Strada.