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Il disegno di legge punta su un cambiamento sostanziale di alcune regole che riguardano i distributori di benzina. Le principali differenze tra le vecchie e le nuove regole riguardano principalmente l'introduzione di maggiori controlli, l'incentivazione alla transizione verso la mobilità elettrica e l'inasprimento dei requisiti per l'apertura di nuovi impianti. La nuova regolamentazione includerebbe la regola per la quale per ottenere l'autorizzazione all'apertura di un nuovo distributore sarà obbligatorio prevedere la distribuzione di almeno un altro vettore energetico alternativo ai combustibili fossili, come i biocombustibili o l'energia elettrica. Un aspetto da un lato sostenuto da incentivi (circa il 50% del costo), ma che comunque costringerebbe i gestori a sostenere nuovi investimenti e quindi costi aggiuntivi. Un altro aspetto di accesa discussione è relativo alla durata e ai termini di disdetta dei contratti tra le compagnie petrolifere e i gestori. Il disegno di legge mira a ridurre a 5 anni la durata e una eventuale disdetta potrà pervenire con un preavviso di 90 giorni, troppo poco secondo i gestori che prevedono una maggiore precarietà.
Alla luce delle polemiche e della minaccia di una serrata feroce da parte della organizzazione dei gestori degli impianti, per ora si cerca di prendere tempo, slitta l’approvazione. Vedremo gli sviluppi.