Bergamo. Dopo il tragico incidente i familiari di Andrea cercano testimoni

Bergamo. Dopo il tragico incidente i familiari di Andrea cercano testimoni
L'appello della cugina di Andrea sui social: "Chi ha visto si faccia avanti, forse è successo qualcosa peggio di uno scontro"
1 giugno 2023

“Cerchiamo testimoni per fare giustizia, condividete”. Questo è l’appello lanciato sui social da Gaia Madaschi, la cugina di Andrea Dall’Ara, deceduto in via Broseta a Bergamo nella notte tra venerdì 26 e sabato 27 maggio. 

“Le dinamiche – sostiene la parente della vittima, Giada – non sono chiare, perché sembrerebbe che sia andata ancora peggio di uno scontro. Quindi vi prego, se avete assistito anche solo in piccola parte, se conoscete qualcuno che era a Bergamo in quella notte, chiedeteglielo. Mio cugino, un gigante dolce, gentile, buono, generoso, sportivo e… tantissimo altro, non c’è più per un incidente ingiusto”.

L’uomo alla guida del pick-up, un 50enne residente a Palazzago, è stato denunciato a piede libero per omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga. “Vogliamo giustizia – prosegue Giada -. Non ci ridarà Andrea indietro, ma avrebbe voluto che facessimo chiarezza. Era un campione in moto. Ha provato a frenare, ha provato a schivare quella persona. Ma non ce l’ha fatta”.

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La ricostruzione

Secondo la ricostruzione della polizia stradale, il pick up arrivava da via Rillosi. Andrea, alla guida della sua moto, ha tentato di evitarlo, per poi finire contro la fiancata anteriore sinistra. Le voci sostengono che dopo l'impatto è accaduto qualcos'altro, nello specifico altre presunte gravi condotte dell’automobilista. Per ora rimangono solo voci, non confermate dalla Polizia Stradale, che assicura di avere ascoltato tutte le persone che quella notte hanno chiamato il 112.

Secondo i familiari, le condizioni del corpo del giovane fanno presagire che è successo un qualcosa di più, nonostante l’elevata velocità a cui è avvenuto lo scontro. Per questa motivo, la famiglia è intenzionata a chiedere un’autopsia per fare luce sulla vicenda. 

La redazione di Moto.it si stringe intorno alla famiglia e agli amici di Andrea.