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Beta svela il nuovo modello di punta della gamma trial, la Evo Factory che come suggerisce il nome rappresenta l'evoluzione più racing dei modelli introdotti lo scorso agosto e arriva in questi giorni presso la rete vendita. I tecnici Beta hanno lavorato sia sulla ciclistica sia sulla meccanica del modello Evo per raggiungere il massimo potenziale delle moto da trial toscane dedicate alle competizioni. Andiamo a vedere nel dettaglio proprio questi interventi.
Tutte le cilindrate dei modelli a 2 tempi ad eccezione della 125 ricevono nella versione Factory il nuovo albero motore con biella ad interasse ridotto (1,5 mm in meno passando da 116 a 114,5 mm) già introdotto per le EVO My23. Alesaggio e corsa sono rimasti invariati, ma per le Factory è stato modificato il cilindro e la camera di combustione in relazione all'aumento del rapporto di compressione. Troviamo poi nuovi carter in magnesio neri che oltre a ridurre il peso hanno volumi interni diversi rispetto al precedente modello con carter pompa. Con un peso inferiore e masse alterne ridotte migliora ancora di più la maneggevolezza, l'avantreno risulta alleggerito a tutto vantaggio del pilota nelle manovre aeree. Sono state ridotte anche le vibrazioni. Sono stati introdotti anche i dischi frizione bordati appositamente realizzati per ottenere una frizione precisa e trattabile soprattutto nelle situazioni più estreme con azioni ripetute anche ad elevati giri come ad esempio il salto di ostacoli e saltelli monoruota. Ci sono poi modifiche anche nelle mappature del motore sempre nell'ottica di premiare la prestazione e la guidabilità con un'erogazione della potenza più esplosiva e viene utilizzato un collettore in titanio con protezione calore.
Nella stessa direzione sono andati anche gli interventi sui motori a quattro tempi con la centralina elettronica che riceve un aumento di potenza elettrica. Questo comporta una maggiore stabilità della scintilla e di conseguenza una migliore combustione a tutti i regimi. è stato introdotto poi un nuovo silenziatore in titanio più leggero e performante.
La prima novità più evidente è l'adozione di steli con finitura dorata, una colorazione che non si deve solo a ragioni estetiche ma funzionali in quanto risultato di un trattamento TIN che migliora la scorrevolezza. Cambiano anche le componenti di gestione idraulica e c'è un tamponamento interno con maggiori sostegno e assorbimento negli atterraggi da grandi altezze. L'affondo dovrebbe così risultare più controllato. Sono state ovviamente riviste anche le tarature del monoammortizzatore e il link è ancora più progressivo. Le piastre di sterzo sono ricavate dal pieno e anodizzate nero così come i registri catena, i tappi manubrio e le pedane. I tubi freno sono invece rossi in silicone e troviamo nuovi dischi della Galfer. Pompe freno e frizione sono BrakTec e la pinza freno posteriore ha il sistema anti vibrazione della pastiglia. I cerchi sono Morad neri e montano pneumatici Michelin X-light.