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Più di un mese fa i militari birmani procedevano con l’arresto della leader e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, ponendo di fatto fine alla da poco conquistata democrazia nel paese e instaurando uno stato di emergenza che ancora è in vigore.
Se da una parte i militari non accettano l’esito elettorale denunciando brogli, dall’altro i cittadini non hanno esitato ad alzare la voce per riconquistare ciò che a loro avviso gli è stato tolto, invadendo le strade e dando battaglia alla polizia in segno di protesta, contraddistinti dal tipico segno (preso dal film “Hunger Games”) che negli ultimi anni identifica i moti di protesta dei paesi asiatici (prima in Thailandia poi anche ad Hong Kong): le 3 dita centrali alzate.
Sulla riga delle proteste degli ultimi mesi a Dwaei hanno dato vita ad una manifestazione piuttosto singolare: gli insorti hanno infatti sfilato coi loro scooter, con le 3 dita alzate, i cartelli piazzati sul retro dei veicoli e i clacson suonati al massimo. In Birmania, così come in Asia, moto e scooter sono tra i mezzi più usati dato che permettono di districarsi facilmente nel tremendo traffico delle cittadine asiatiche.