Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
La recente presentazione della BMW R18 ha fatto nuovamente clamore attorno al suo inedito motore big boxer.
L'occasione è buona per allargare il discorso alle strategie della marca tedesca, e utile a sottolineare che per BMW gli anniversari sono importanti e vanno presi sul serio.
Per cui aspettiamoci qualcosa di molto importante per il 2023, magari un nuovo motore boxer o, perlomeno, un importante modello celebrativo.
E' una facile previsione, basata su quanto è stato proposto a Monaco nel recente passato.
Nel 2013 è infatti arrivata sulla R1200GS la nuova versione del motore boxer con raffreddamento a liquido, nel 1993 BMW presentò il rivoluzionato boxer a 4 valvole e iniezione sulla nuova R1100RS e poi sulle altre boxer; nel 1973 arrivò invece la splendida R 90S (evoluzione dell'iconica 75/5).
Un ricorrente anno “3” che ci ricorda soprattutto che nel lontano 1923 venne costruita la prima BMW boxer: la 500 R32, ideata dal famoso progettista Max Friz.
Come è noto, non fu quello il primo motore BMW boxer, perché un primo embrione di quel progetto si era visto nel 1920. Giusto cento anni fa, tanto per parlare di ricorrenze tonde.
Alla fine della Grande Guerra, il Trattato di Versailles proibì ai perdenti del conflitto, l'allora nascente Repubblica di Weimar, di produrre aeroplani. Questo segnò la fine di alcune fabbriche e la riconversione di altre: BMW abbandonò perciò la fabbricazione di motori d'aereo per dedicarsi a quelli industriali.
Nel 1919 Max Friz incaricò il 34enne Martin Stolle (nella foto in apertura) di progettare un nuovo motore a uso motociclistico. Stolle era un motociclista e possedeva un'inglese Douglas: per accorciare i tempi usò la sua moto come fonte di ispirazione. Da almeno una quindicina d'anni, infatti, la Douglas utilizzava il motore boxer, ma disposto longitudinalmente ovvero un cilindro verso la ruota anteriore e l'altro verso la posteriore.
Una soluzione adottata anche da altri, e che si giustificava dal fatto che le moto dell'epoca erano disegnate sull'esperienza delle biciclette, anche se con telai più robusti e ruote più resistenti, per cui la disposizione longitudinale era la più logica, al centro del telaio. Anche i primi "quattro cilindri" in linea erano disposti in quel modo.
Dal 1920 al 1921 la BMW Flugmotorenbau GmbH - che a breve si sarebbe fusa con BMW - costruì pertanto il boxer disegnato da Stolle e siglato BMW M2 B15.
Aveva i cilindri disposti sempre in maniera longitudinale, ma introduceva le testate in lega leggera, i cuscinetti a sfera per i supporti dell'albero motore e una lubrificazione efficiente. Aveva cilindrata di 494 cc, forniva la potenza di 6,5 cv a 3.000 giri e ne vennero fabbricate diverse centinaia di unità
Fra i primi acquirenti ci fu la Victoria-Verke di Norimberga, che lo montò sulla KR1. L'M2 B15 finì anche su aerei biplano e motorizzò la moto BMW Helios del 1920 (sempre in apertura di servizio) che ebbe però scarso successo soprattutto per problemi telaistici.
Quando si trattò di riconsiderare quel motore per un nuovo modello da produrre, Max Friz lo scartò. La sua versione del motore boxer BMW (l'M2 B33) era assai differente, e introduceva alcuni vantaggi importanti, tanto solidi da traghettare il suo schema fino alle BMW odierne.
Con i cilindri disposti trasversalmente rispetto al senso di marcia (una soluzione che Granville Bradshow adottò sulla britannica ABC già nel 1919), il raffreddamento era assicurato a entrambi i cilindri, e le prestazioni, oltre all'affidabilità, si sarebbero potute incrementare.
Sul motore della R32 teste e cilindro erano ottenuti in unica fusione e, con la stessa cilindrata di 494 cc, la potenza saliva a 8,5 cavalli e la velocità a oltre 90 km/h. Il baricentro della moto risultava essere abbassato rispetto alla Helios, il cambio era disposto in blocco, la lubrificazione era a carter umido e con ri-circolazione dell'olio (non più a perdita), mentre la trasmissione finale era affidata a un razionale sistema ad albero (già naturalmente allineato alla disposizione di albero motore e cambio) al posto della meno sicura cinghia.
Con quel boxer venne presentata nel 1923 la famosa BMW R32 (foto qui sotto), la prima boxer decisamente BMW. Ma questa è un'altra storia.
Già che parliamo di motore boxer, ricordiamone rapidamente la sua storia, oltre a quelle conosciuta di BMW.
Il primo motore boxer nacque per le "quattro ruote", si deve a Karl Benz e risale 1896. Il motore boxer, raffreddato ad aria, ha motirazzato ad esempio la Volkswagen Maggiolino, costruita dal 1938 al 2003, e la Citroen 2CV lanciata nel 1948. Fra le Case automobilistiche italiane il boxer venne scelto dalla Lancia per le Flavia, HF da rally e Gamma, e dall'Alfa Romeo per l'Alfasud, la 33 e la 146.
In campo automobilistico è ancora impiegato da Porsche e Subaru, che è stata pure la prima a proporre un motore diesel con tale configurazione. Nelle competizioni di F1 gli esempi motoristici con questa disposizione sono innumerevoli.
Tornando alle moto, il boxer diventò a quattro cilindri sulla Zündapp K800 del 1933 e sulla Brough Superior Dream del 1938, però mai su una BMW.
Oltre a quest'ultima, il boxer è proposto attualmente soltanto dalla Honda per la sei cilindri Goldwing, erede della GL 1000 a quattro cilindri del 1975.
Fra i molti cloni della famosa R71 boxer della seconda guerra mondiale, riproposti lungamente in Europa Orientale, Unione Sovietica e Cina, figura anche una Harley-Davidson: la XA, con tanto di cardano, del 1942.
Bmw
Via dell'Unione Europea, 1
200097 San Donato Milanese
(MI) - Italia
02 51883200
[email protected]
https://www.bmw-motorrad.it/
Bmw
Via dell'Unione Europea, 1
200097 San Donato Milanese
(MI) - Italia
02 51883200
[email protected]
https://www.bmw-motorrad.it/