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Dopo LED e Xeno, la nuova frontiera dell’illuminazione in campo automotive sono i fari a tecnologia laser. BMW è stata fra i primi ad adottarli sulle serie 7 e sulla i8. La sinergia con il settore automobilistico ha fatto si che la divisione Motorrad di BMW abbia potuto lavorare per prima sulla nuova tecnologia, arrivando a proporre un concept all’edizione 2016 del Consumer Electronics Show di Las Vegas, la vetrina più importante per l’elettronica di consumo mondiale.
Non poteva essere che la K1600 GTL, ammiraglia granturismo della Casa di Monaco nonché primo modello al mondo assieme alla sorella GT a proporre una soluzione adattiva per i fari, la base del concept presentato con tecnologia laser. I fari laser non si limitano ad emettere una luce particolarmente intensa e pulita, ma riescono addirittura a proiettare l’illuminazione a ben 600 metri, circa il doppio rispetto alle unità tradizionali.
I fari laser BMW Motorrad sono stati incorporati nel concept vehicle K 1600 GTL come test di fattibilità – l’applicazione di simili potenze illuminanti sui fari delle moto, come già dimostrato con gli impianti allo Xeno, porta a problematiche molto importanti a causa dell’estrema variabilità dell’assetto di una moto rispetto a quello dell’auto. Inoltre, al momento la tecnologia è ancora troppo costosa per l’impiego nel settore moto, ma come già avvenuto per altre soluzioni le economia di scala derivanti dalla diffusione dell’illuminazione laser nel settore automobilistico porterà ad un forte ribasso dei costi e quindi la praticabilità dell’impiego sulle moto.
Meno innovativa (è già stato sperimentato da altri costruttori) ma altrettanto importante dal punto di vista della sicurezza è l’introduzione di un head-up display nel casco. Anche in questo caso, BMW è stata pioniera nel campo con l’introduzione del dispositivo sulle proprie automobili che proiettavano le informazioni del cruscotto sul parabrezza.
L’head-up display proietterà le informazioni necessarie sul traffico o sul veicolo – grazie ad un’integrazione diretta con la moto – direttamente nel campo visivo del pilota, permettendogli di mantenere una chiara visione del traffico stradale, senza distrazioni, con la possibilità di configurare la visualizzazione in maniera tale da poter mostrare le informazioni più rilevanti o le indicazioni del navigatore, una proiezione di una telecamera che svolte funzione di specchietto retrovisore o magari un visore ad infrarossi in caso di scarsa visibilità.
Facile immaginare configurazioni differenziate, per esempio, per l’uso turistico, urbano o in pista. Ma ancora, grazie alle prospettive di comunicazione V2V (vehicle-to-vehicle), potrebbe anche essere possibile visualizzare informazioni in tempo reale come l’avvertimento di pericoli imminenti.
Al momento attuale il concept, dotato di auricolari e capacità elaborative integrate, è controllato tramite il già noto multicontroller posto sul blocchetto della moto sul lato sinistro. La tecnologia di visualizzazione delle informazioni può essere integrata in caschi esistenti, senza pregiudicare il comfort o la sicurezza del conducente. Il tempo di funzionamento del sistema - dotato di due batterie sostituibili - è di circa cinque ore.
Bmw
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