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L'idea Ducati di applicare le ali deportanti sulle MotoGP è stata prima osteggiata e poi ripresa da tutti gli altri costruttori presenti nel campionato.
Dopo di che le ali sono arrivate su alcune supersportive di serie e adesso le hanno persino moto di piccola cilindrata per le quali il carico aerodinamico è minimo per non dire irrisorio.
L'aerodinamica applicata alle moto di serie ha varie funzioni, che in sintesi incidono su prestazioni, comfort, raffreddamento del motore e - non da ultimo - estetica.
BMW ha depositato un brevetto che riguarda appendici mobili studiate per aumentare la protezione aerodinamica senza penalizzare il coefficiente aerodinamico.
Qualcosa di simile si è visto sulla nuova Moto Guzzi V100 Mandello, che ha due deflettori mobili posizionati fra serbatoio e cupolino la cui apertura/chiusura è gestita da software e servomotori elettrici.
Il principio BMW punta a semplificare al massimo il sistema e il suo concetto può essere applicato a moto diverse sfruttandone disegni e caratteristiche. Questo brevetto è stato presentato con tre deflettori mobili sui due fianchi della moto, ad altezze diverse e nella zona frontale.
Lo loro apertura è comandata semplicemente da molle opportunamente tarate, in modo che a bassa velocità l'estensione delle molle le lasci completamente aperte; si chiudono invece progressivamente al crescere della pressione aerodinamica data dalla velocità di avanzamento.
Un'idea semplice, poiché permette di avere maggiore superficie in grado deviare l'aria dal pilota alle basse velocità, mentre alle alte a deviare i flussi dal pilota e dal passeggero spetterà alla forma aerodinamica fissa, massimizzando così l'efficienza aerodinamica nel fondamentale rapporto comfort/prestazioni per una moto di serie.
L'elasticità strutturale delle appendici aerodinamiche è stata sfruttata in campo automobilistico ad esempio con alettoni che flettono ad alta velocità per non penalizzare la penetrazione aerodinamica e che invece danno carico deportante a velocità inferiori per sfruttare l'aderenza in curva e in accelerazione. Un sistema che però non è privo di controindicazioni.
Il brevetto BMW è stato disegnato su un modello della famiglia GS, ma la sua applicazione, come dicevamo all'inizio, può estendersi a modelli assai diversi fra loro.