BMW C-Evolution, l'elettrico debutta in società

BMW C-Evolution, l'elettrico debutta in società
Il percorso intrapreso da BMW nel campo della mobilità urbana compie il passo successivo. Lo scooter elettrico di Monaco tiene a battesimo le Olimpiadi di Londra
27 luglio 2012

E’ passato quasi un anno da quel Salone di Francoforte 2011 in cui BMW ha per la prima volta svelato il Concept dello scooter elettrico di cui si parlava ormai da qualche tempo. La casa di Monaco è da tempo attenta tanto alle problematiche della mobilità urbana – segmento in cui ha debuttato in tempi non sospetti con il C1, proposta troppo avanti per il suo tempo, e su cui ha ribadito l’impegno con i recenti scooter C600 e 650 – e della propulsione elettrico, utilizzata nella divisione auto su tutta la linea BMW i.

 

In questi giorni il progetto passa alla fase successiva: il “C Evolution”, ovvero un prototipo vicinissimo a quello che sarà il mezzo di serie, debutta in società nientemeno che alle Olimpiadi a Londra. La casa di Monaco ha allestito cinque esemplari che parteciperanno a diversi eventi di primaria importanza in tutta Europa, per farsi conoscere ma anche per effettuare un primo test in condizioni reali.

 

Obiettivo Maxiscooter

Nel realizzare il suo scooter elettrico, BMW si è posta due obiettivi: prestazioni in accelerazione del livello di un maxiscooter attorno ai 600cc unite ad autonomia di almeno 100km. Sostanzialmente,
Il C Evolution debutterà in società nientemeno che alle Olimpiadi a Londra
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la casa di Monaco ha voluto superare i due tradizionali limiti delle proposte elettriche. Come ci è riuscita? La piattaforma si basa su un gruppo oscillante composto da motore (raffreddato a liquido), cinghia dentata ed ingranaggi controllato da monoammortizzatore – soluzione tradizionale per gli scooter a propulsione endotermica – erogante 11kW di potenza continua che possono diventare 35 di picco. La velocità massima è però limitata elettronicamente a 120km/h per consentire di arrivare all’autonomia di cui sopra, raggiunta grazie ad un’ampia capacità di accumulo della batteria (8kWh) che si ricarica come avviene sui mezzi ibridi recuperando l’energia cinetica dissipata in frenata e rilascio.

 

 

BMW C Evolution


Da notare come durante la guida, il motore elettrico e l'elettronica di potenza vengano raffreddati da un circuito a liquido, mentre durante il processo di carica (che si effettuerà attraverso una normale presa di corrente in un tempo massimo di poco inferiore a tre ore) viene raffreddato solo il circuito apposito. La batteria agli ioni di litio (la stessa adottata sulla BMW i3) che di fatto si scalda solo durante l'impiego viene raffreddata ad aria per limitare gli ingombri. Il tutto nella massima sicurezza, tiene a sottolineare BMW: con il C-Evolution vengono applicate per la prima volta le norme per la sicurezza dei componenti ad alta tensione (>60 Volt) e le disposizioni relative alla sicurezza funzionale elaborate dalle principali case automobilistiche. Fra cui, ovviamente, BMW stessa.

 

Ciclistica a… batteria portante

Ciclistica e motore del BMW C-Evolution
Ciclistica e motore del BMW C-Evolution

Come da buona tradizione BMW, anche la ciclistica è stata oggetto di grande attenzione per conferire allo scooter doti dinamiche di prim’ordine – obiettivo che la casa di Monaco persegue da sempre abbassando il più possibile il baricentro dei suoi mezzi. Nel caso del C-Evolution l’involucro della batteria in alluminio pressofuso che rinchiude gli accumulatori e l’elettronica di controllo, posizionato molto in basso, svolge il ruolo di elemento portante della ciclistica. Il motore, integrato nel corpo oscillante monobraccio, presenta l’albero d’uscita molto vicino all’asse del suddetto corpo, minimizzando quello che su una moto tradizionale verrebbe definito il “tiro catena” e migliorando dunque la risposta del motore e la dinamica del mezzo.

 

Il C-Evolution verrà forse anche ricordato come il primo due ruote elettrico dotato di freno motore: il sistema elettronico provvede a far generare al motore elettrico una coppia di trascinamento proporzionale alla rapidità di chiusura dell’acceleratore e/o azionamento dei freni, in maniera tale da assistere nel rallentamento e recuperare l’energia cinetica ricaricando la batteria – l’autonomia, a seconda dello stile di guida del pilota, può aumentare di un valore che oscilla fra il 10 e il 20%.

 

Esperienza di famiglia

La sospensione anteriore consiste in una forcella rovesciata da 40mm; i cerchi, da 15”, hanno canale rispettivamente da 3,5 e 4,5” su cui monteranno pneumatici Metzeler Feelgreen (studiati per ridurre al minimo gli attriti di rotolamento e dunque migliorare i consumi) nelle misure di 120/70 e 160/60. Inevitabile, vista la recente iniziativa “Safety 360°”, la presenza dell’ABS bicanale Bosch 9M che controlla i tre dischi da 270mm lavorati da pinze flottanti a due pistoncini. La luce diurna a LED è soluzione ormai associata agli scooter della casa di Monaco dopo il debutto sui C600 e 650, mentre proviene dall’ammiraglia K1600GT il raffinato cruscotto TFT.

 

Il design è stato caratterizzato in maniera sportiva da un frontale “split face” che offre il giusto family feeling, da un codino leggero e da “floating panels” – i pannelli laterali. Il design, in generale, ricorda abbastanza quello del C600 Sport anche con la grafica bianco pastello/verde elettrico che caratterizza inequivocabilmente il mezzo come elettrico. Ancora di più quando il pilota sceglierà di accendere la lettera “e” sulle coperture laterali della batteria, tanto per non lasciare adito a dubbi.

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