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L'idea è quella del motociclismo in un mondo interconnesso: un’esperienza analogica in un’era digitale. I primi cento anni di vita di BMW sono stati ricordati in molti modi, quest'anno, e una parte significativa è stata data ai concept Vision Next 100, che la marca tedesca ha mostrato in vari eventi dedicati. E' un omaggio al futuro dell'automobile per i marchi BMW, Mini e Rolls-Royce.
Ultima in ordine di tempo è stata la presentazione della BMW Motorrad VISION NEXT 100, avvenuta nell'ambito della mostra “Iconic Impulses. The BMW Group Future Experience” organizzata ieri, 11 ottobre, a Los Angeles.
Nell'illustrarla, Edgar Heinrich, responsabile BMW Motorrad Design, ha sottolineato come questo studio sintetizzi l‘interpretazione di BMW del motociclismo in un mondo interconnesso: «un’esperienza analogica in un’era digitale che mi permetterà di fuggire dalla routine giornaliera. A partire dal momento in cui salgo in moto, potrò vivere la libertà assoluta: ”The Great Escape“».
Secondo BMW, la VISION NEXT 100 è “il simbolo dell‘esperienza ultimativa di guida. Il pilota, che non deve indossare più né il casco né altri indumenti protettivi, percepisce intensamente le forze centrifughe, l’accelerazione, il vento e la natura. Il guidatore è in grado di vivere con tutti i sensi l’ambiente che lo circonda, e di godersi ogni singolo momento”. Il design gioca sull'integrazione fra pilota e moto riprendendo alcuni temi cari a BMW, come il telaio triangolare nero, le linee bianche e la forma classica del motore boxer: un'unità a emissioni zero.
Il flexframe, apparentemente colato in un pezzo unico, si estende dalla ruota anteriore alla ruota posteriore. La sua flessibilità permette di sterzare senza che siano necessari gli snodi utilizzati oggi. Quando si muove il manubrio muta la forma di tutto il telaio, così da rendere possibile il cambiamento di direzione. Lo sforzo necessario varia in base alla situazione di guida: manovre a moto ferma richiedono solo uno sforzo minimo, mentre a velocità elevate il telaio offre un'alta rigidità.
Il motore boxer è elemento stilistico e reminiscenza storica: ricorda il tradizionale motore boxer BMW, ma adesso è la sede dell’unità di propulsione a emissioni zero. La sua forma varia a seconda della situazione di guida. Allo stato di riposo l’unità aderisce al telaio. Non appena si parte, il blocco motore fuoriesce lateralmente ottimizzando l’aerodinamica e la protezione dalle intemperie.
Un grande riflettore metallico funge da faro, con due elementi a U sovrapposti, e, in combinazione con il piccolo parabrezza integrato, assicura un flusso d’aria aerodinamicamente ottimizzato. La carrozzeria, come la sella, la copertura superiore del telaio e i parafanghi, sono realizzati in fibra di carbonio. I pneumatici integrano la funzione di ammortizzazione, e il loro profilo variabile si adatta alle particolarità del fondo stradale.
«Quando sviluppiamo una motocicletta, normalmente anticipiamo i prossimi cinque/dieci anni. Per questo motivo uno sguardo verso un futuro più lontano è particolarmente affascinante e altamente emozionante. Sono convinto che con questa moto abbiamo abbozzato uno scenario futuro adeguato al marchio BMW Motorrad».
«In futuro, il mondo sarà caratterizzato dall’interconnessione e dalla digitalizzazione, che saranno onnipresenti. La maggioranza delle vetture funzionerà a guida autonoma e la vita sarà organizzata in gran parte da servizi digitali. Sempre più persone vivranno negli agglomerati urbani. La BMW Motorrad VISION NEXT 100 utilizza le possibilità del mondo digitale per elevare l’esperienza di guida analogica in moto ad una dimensione nuova. La base di questa esperienza di libertà del tutto particolare è l’interconnessione intelligente di guidatore, motocicletta e del mondo che lo circonda: rende prevedibili eventuali situazioni critiche. Grazie alla combinazione con sistemi di assistenza attivi, il pilota ha sempre la guida sotto controllo. I sistemi non sono solo previdenti e avvertono il pilota quando deve intervenire, ma possono entrare anche in azione durante la guida e proteggerlo. L’abbigliamento da motociclista di oggi, come il casco o l’equipaggiamento con protezioni, non sarà più necessario.
«I sistemi di assistenza intelligenti, attivi, manterranno automaticamente la motocicletta in equilibrio, sia durante la guida che quando è ferma. In determinate situazioni di guida, i sistemi potranno conferire maggiore stabilità e assicurare un livello di sicurezza superiore: non sarà più possibile cadere dalla moto. I sistemi di assistenza manterranno automaticamente in equilibrio la moto anche una volta ferma. Ogni pilota, indipendentemente da capacità e esperienza, potrà aumentare continuamente la propria abilità e intensificare positivamente le proprie esperienze.
«Moto e abbigliamento sviluppato appositamente formano un’unità funzionale che supporterà il pilota, come un “accompagnatore digitale”, con informazioni e, se necessario, intervenendo attivamente. Al centro dell’attenzione vi sarà l’esperienza di guida. Per questo motivo l’accompagnatore digitale è riservato: è sempre attivo, ma agisce in secondo piano, senza farsi notare.
«L’abbigliamento costituisce un elemento centrale dell’esclusiva esperienza di guida. La leggera tuta intensifica la sensazione di libertà durante la guida. La tuta è un elemento moda ma anche un capo protettivo. Se necessario, la funzione climatica rinfresca o riscalda il guidatore.
«Nella guida a velocità superiore la zona della nuca dell’abbigliamento del guidatore può essere gonfiata d’aria, così da sostenere la colonna vertebrale cervicale e aumentare il comfort. Delle aperture variabili provvedono a una ventilazione supplementare. Oltre alle già citate funzioni di comfort, l’abbigliamento non dispone di funzioni di sicurezza. Infatti, grazie ai sistemi intelligenti digitali di assistenza, queste non sono necessarie. L’abbigliamento fornisce delle indicazioni sulla navigazione oppure segnala il raggiungimento del campo limite nella guida inclinata attraverso degli elementi vibranti inseriti nelle maniche e nei pantaloni. Il guidatore e la sua moto si trasformano così in un’unità funzionale. Contemporaneamente, aumenta l’intensità dell’esperienza di guida».