BMW Myth 001. La R80 pronta per l'Africa

BMW Myth 001. La R80 pronta per l'Africa
Tutto è nato dopo un viaggio di oltre 30.000 chilometri da Brooklyn a Ushuaia. E così Matias Corea, di Myth Motor, si è dedicato a una nuova special nel mito della Paris-Dakar e della R80 G/S
29 gennaio 2021

Matias Corea è un designer e fotografo spagnolo, di Barcellona, che si è trasferito a New York nel 2002.

Nei suoi primi 15 anni negli USA ha lavorato come designer, ha co-fondato un paio di aziende Hi-Tech e di regia cinematografica, si è occupato di abbigliamento per motociclisti e ha dato spazio alla sua passione imparando a lavorare materialmente sulle moto da Peter Boggia, di origini parmensi, dell'officina “Moto Borgotaro” di Brooklyn.

Nel 2016 è finalmente riuscito a realizzare il suo sogno di conoscere l'intero continente americano in moto compiendo un viaggio lungo 32.000 chilometri attraversando Nord, Centro e Sud America.

Dal quel viaggio lungo 168 giorni, e da 9.000 fotografie scattate lungo il percorso, ne è nato poi un libro. E soprattutto l'ispirazione per costruire alcune moto speciali con il marchio Myth Motor.

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La special che vedete in queste immagini è nata dalla trasformazione di una BMW R80 con la finalità di farne una moto con il fascino delle prime dakariane, quelle che Matias ha visto dal vivo da ragazzino, ma soprattutto di farne una vera Adventure adatta alle lunghe sgroppate in fuoristrada.

Ogni elemento, spiega Matias, è stato valutato per quanto riguarda la sua facilità di riparazione e sostituzione in luoghi remoti. Mantenendo una semplicità generale, gli interventi hanno riguardato il miglioramento del lavoro delle sospensioni, della guidabilità in fuoristrada, della frenata, dell'autonomia e della potenza del motore.
Perché quella è sempre utile in tante circostanze.

Il motore ha quindi ricevuto nuovi pistoni dopo che i cilindri sono stati alesati, la cilindrata ha così raggiunto i 1.001 cc e la potenza è salita a 72 cavalli alla ruota; sono stati modificate le camme, l'albero motore e le bielle per trovare maggiore fluidità; il cambio è stato rifatto e ha una quinta marcia più lunga.

Nuovi il filtro aria per i carburatori Bing e lo scarico è uno Siebenrock GS2; ci sono poi un radiatore dell'olio maggiorato, la piastra paramotore d'alluminio spessa 8 mm e l'accensione a due mappe per convivere con la benzina povera di ottani.
E' della HPN il serbatoio in nylon da 43 litri, replica di quello usato dalle BMW alla Dakar di metà anni Ottanta, mentre portafaro e paramani sono Acerbis. Le borse rigide laterali sono della tedesca Hepco Becker da 30 e 40 litri.

Il telaietto posteriore è stato modificato per irrobustirlo e facilitare il carico dei bagagli. E' stato allungato di 100 mm il forcellone Monolever, abbinato a un ammortizzatore Wilbers di lunga escursione, e le ruote a raggi da 21 e 18 pollici sono Excel Takasago con gomme Mitas E-07.
All'avantreno c'è una forcella WP rovesciata con escursione di 250 mm (ma si può montare anche quella da 275 o 300 mm) e il freno a disco è da 320 mm con pinza Brembo a 4 pistoncini.

La Myth 001, è chiaro, non è una special che punta sul fascino dell'heritage, ma si presenta come una moto classica pronta ad affrontare i viaggi veri. Però alla fine un certo appeal stilistico, dato proprio dalla sua concretezza, non manca.

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