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La notizia è quasi una non notizia, perché è dal 2010 che le vendite di moto BMW stanno crescendo a livello globale ed era prevedibile che il trend non sarebbe rallentato quest'anno tenendo in considerazione anche le novità proposte. La strategia di rinnovamento e sviluppo della gamma,che ha visto una forte accelerazione da cinque anni a questa parte, mirava proprio ad allargare il numero di potenziali acquirenti attingendo non solo al tradizionale bacino di appassionati BMW.
Le condizioni economiche in miglioramento in molti mercati europei – dopo la crisi della fine del decennio scorso - e il peso dei mercati emergenti hanno favorito l'aumento delle vendite come dimostrano i trend di crescita ottenuti da altri costruttori del nostro continente come KTM o Ducati.
Da gennaio a giugno sono state consegnate 78.418 nuove BMW nel mondo, con un aumento pari al 10,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso: è il nuovo record assoluto per le moto tedesche. Peraltro anche a dicembre 2014 l'aumento delle vendite aveva sfiorato l'11%, portando il risultato annuale a 123.495 moto vendute, il 7,2% in più rispetto al 2013. Da parte sua il 2013 aveva visto uno stacco del +8,3% rispetto al 2012.
Ritornando al 2014 è giusto ricordare che anche la vendita di automobili del gruppo BMW hanno superato il traguardo di 2.118.000 unità. Portando i ricavi annuali a quota 76 miliardi di euro e l'utile ante imposte a 7,9 miliardi: un rapporto decisamente invidiabile non solo nel settore automotive. Nel primo semestre 2015 le vendite di automobili sono a +7.8%. E' giusto ricordarlo perché la solidità del gruppo fa bene alla divisione Motorrad.
Il primo semestre di quest'anno ha beneficiato dei risultati ottenuti in Italia (che ha registrato 7.427 nuove immatricolazioni contro le 10.487 dell'intero 2014), Francia, Regno Unito, Spagna e Germania. La Germania resta il mercato di riferimento per BMW, con una presenza di circa il 20% e una quota di mercato del 25%. Oltre al peso del mercato statunitense, è il mercato cinese che sta mostrando una veloce crescita del fatturato che si unisce al noto potenziale commerciale di quel Paese.
Nel comunicare i dati semestrali, Heiner Faust – responsabile vendite e marketing – ha sottolineato «Il portafoglio di offerta e la reputazione del marchio sono alla base del nostro successo, grazie anche alla nuova generazione di motori boxer raffreddati ad acqua, mentre i modelli roadster e le sportive S stanno contribuendo all'impennata della domanda».
A guidare la classifica delle vendite BMW è la 1200 GS, che totalizza 24.528 unità (ovvero quasi un terzo del totale della marca) sommando le versioni R 1200 GS (14.099) e GS Adventure (10.429), con quest'ultima che vale il 40%. In Italia la GS è prima nelle vendite semestrali con 2.039 unità e la GS Adventure occupa il quinto posto con 1.353 unità, sempre con il 40% delle preferenze all'interno della serie 1200 GS.
Nel solo mese di giugno il differenziale nelle vendite BMW è stato di +31%, un ruolo importante in questa accelerazione l'ha avuto la nuova XR
Alle spalle delle GS, sempre a livello globale, nel semestre si è piazzata ancora una volta la R 1200 RT (6.471 unità vendute), seguita sempre dalla R nineT con 5.867 unità (alla fine del 2014, al suo primo anno di commercializzazione, erano state 8.488). Le boxer 1200 R e 1200 RS seguono nelle preferenze.
Nonostante le suspersportive siano state ridimensionate, soprattutto in Italia, continuano a essere importanti per BMW, tanto che la carenata S 1000 RR ha registrato 5.654 vendite nel primo semestre e la naked S 1000 R è arrivata a 4.134 unità. Non si conosce il numero di S 1000 XR vendute, ma considerato che nel solo mese di giugno l'incremento BMW è arrivato a +31% rispetto a un anno prima (passando da 11.827 a 15.490 unità consegnate), è facile pensare che questa accelerazione sia stata impressa proprio dall'arrivo nelle concessionarie di questo nuovo modello.