BMW nel mondo: un altro anno record per le vendite. Il secondo di sempre

BMW nel mondo: un altro anno record per le vendite. Il secondo di sempre
Nonostante i problemi dell’auto europea, e nonostante la flessione del mercato moto over 500, sono aumentate le vendite di moto e auto. Nel bilancio 2018 sono in leggero calo il fatturato e gli utili, ma il dividendo azionario è sempre interessante
20 marzo 2019

Nella conferenza stampa di oggi a Monaco è stato presentato il Report annuale 2018 del Gruppo BMW, che contiene, fra gli altri di bilancio 2018, i dati di produzione e vendite nel mondo. Domani è attesa invece la conferenza degli analisti e degli investitori.

Come abbiamo scritto in precedenza, il 2018 si è chiuso in maniera positiva per la divisione Motorrad: accade ininterrottamente dal 2009. E lo stesso si può dire per la divisione che raggruppa i marchi automobilistici BMW (+1,8%), Mini (-2,8%) e Rolls-Royce (+22,2%) che hanno totalizzato 2.490.664 automobili vendute nel mondo ( +1,1%).

Il fatturato del gruppo ha raggiunto i 97,48 miliardi di euro (-0,8%), con la divisione automobili a quota 85,846 miliardi in attivo del 2,2% rispetto al 2017. L’utile netto del gruppo (che comprende anche i servizi finanziari) è stato di 7,24 miliardi di euro, in calo del 16,5% rispetto al 2017 quando si era registrato un aumento del 26%.
Alla prossima assemblea degli azionisti sarà proposto un dividendo per azione ordinaria di 3,5 euro (è stato di 4 euro l’anno scorso, quando divenne il risultato migliore di sempre) che rappresenta il secondo risultato storico.

La divisione Motorrad ha visto le vendite passare da 164.153 a 165.556, un aumento contenuto nello 0,9% - fu del 13,2% nel 2017, quando per la prima volta vennero superate le 150.000 unità vendute - ma che tiene verso l’alto l’andamento delle vendite grazie al successo delle monocilindriche G 310. Com’è infatti noto, il segmento delle oltre 500 cc a livello mondiale ha accusato una diminuzione del 3% nel 2018, anno nel quale le G310 BMW hanno fornito il loro apporto con 24.363 moto (+12.768 unità), compensando i cali di altri modelli. Nel 2009 le moto tedesche vendute nel mondo furono 87.306, dopo nove anni sono quasi raddoppiate.

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Il fatturato 2018 delle moto BMW è stato di 2.173 milioni di euro, in calo del 4,4% nonostante l’incremento di mezzi venduti per via del differente mix di prezzi, tanto che il valore medio per modello è sceso da 13.840 a 13.125 euro (era stato di 14.265 euro nel 2016).

In calo anche il risultato ante oneri finanziari (EBIT), sceso da 207 a 175 milioni di euro (-15,5%) e i profitti dopo le tasse calati a 169 milioni di euro (-17,5%). L’EBIT margin è così sceso dal 9,1 all’8,1%, perdendo un punto percentuale.
In flessione anche il RoCe (il rendimento sul capitale investito), dal 34 al 28,4%, una diminuzione del 5,6%. Nella divisione auto il RoCe è stato pari al 49,8%, in calo rispetto al 78% del 2017.

Se la vendita di moto è aumentata nel corso del 2018, non così si può dire della produzione calata a 162.687 unità. Peraltro nel 2017 c’era stata una brusca accelerazione produttiva (185.682 unità) con una conseguente eccedenza.

Ricordiamo che la produzione di moto BMW si tiene nello storico stabilimento di Berlino (moto, maxi scooter e freni a disco auto) e in due suoi siti di assemblaggio (Rayong in Thailandia e Manaus in Brasile). Ci sono poi collaborazioni industriali con l’indiana TVS Motor Company Limited (a Hosur) per la produzione della serie G310, e con la cinese Loncin Motor Co. di Chongqing per gli scooter 400.

 

Passando alle vendite, dopo l’exploit europeo del 2017 – per la prima volta superata quota centomila – il mercato continentale è diminuito del 3,3% scendendo a 98.144 immatricolazioni ma confermandosi come la principale area commerciale di BMW Motorrad che com'è noto opera essenzialmente nelle cilindrate medie e alte dove c'è il maggiore mercato mondiale.

Anche a livello globale la Germania si pone come mercato numero uno (14,4% di quota), con 23.824 unità vendute anche se in calo del 10,6% rispetto al 2017 quando le vendite avevano registrato un +7,1%.
La Francia si conferma il secondo mercato mondiale per BMW (vale il 10% del totale) con 16.615 unità: lo stesso risultato numerico del 2017 quando ottenne un +24%. L’Italia con 14.110 immatricolazioni (-2,2%) è risalita dal quarto al terzo posto (8,5% di peso nelle vendite BMW) superando gli USA. Il positivo contribuito delle G 310 nel computo totale italiano è stato di 969 unità (686 GS e 283 R, contro le 379 R vendute nel 2017 quando la GS ancora non c'era).

Gli Stati Uniti (dove viene venduto l’8,4% del totale BMW) hanno messo in archivio 13.842 vendite. La Spagna ha immatricolato 11.124 (un risultato quasi identico al 2017 quando l’incremento registrato fu del 17,6%) e pesa per il 6,7%. Staccato al 5,5% il Regno Unito, con 9.224 unità e una flessione del 3,4% rispetto al +8,7 dell’anno precedente. Negli altri mercati va il restante 46,5% delle vendite BMW.

I fatturati per aree geografiche vedono al primo posto l’Europa (46,1% dal 46% precedente), Asia 30,9% (30,2 nel 2017), Americhe 20,2% (da 20,8%) e altre con il 2,8% dal 3% precedente. BMW esporta in oltre 90 paesi con una rete di circa 1.200 concessionarie.

L’investimento in ricerca e sviluppo del Gruppo è aumentato dell’8,1%, passando da 4,92 a 5,32 miliardi di euro, con un’incidenza del 5,5% sul fatturato. Gli addetti di quest’area tecnica sono oltre quattordicimila. I dipendenti totali sono circa 135.000, 122.000 nel settore auto, 3.700 nella divisione Motorrad e quasi 9.000 nei servizi finanziari.

Sono otto le novità per il 2019: cinque con il nuovo motore 1250 (GS, Adventure, RT, R e RS), e poi S 1000RR, F 850GS Adventure e lo scooter C 400GT.

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