BMW presenta il suo Cruise Control Adattivo per le moto

BMW presenta il suo Cruise Control Adattivo per le moto
Sviluppato in collaborazione con Bosch, mantiene automaticamente la distanza dal veicolo che precede
1 luglio 2020

Kawasaki, KTM, Ducati, Harley-Davidson e, adesso, anche BMW: con un probabile un travaso di tecnologia dal settore auto, il marchio tedesco annuncia il Cruise Control Adattivo anche per le sue ammiraglie Touring.

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La possibilità di vedere adottati adottare sistemi ARAS sulle motociclette di produzione è ormai molto vicina e siamo pronti a scommettere che se EICMA non fosse stata rimandata al 2021 avremmo potuto ammirare già le prime novità dotate di sistemi intelligenti di ausilio alla guida come, appunto il Cruise Control Adattivo (ACC) presentato da BMW.

Vediamo com'è fatto: il BMW Motorrad ACC è sviluppato in collaborazione con Bosch e mantiene automaticamente una certa distanza dal veicolo che precede attraverso un radar anteriore che "vede" il veicolo e regola la distanza costante su tre livelli scelti dal pilota mentre la velocità può essere configurata tra 30 e 160 km/h: in ogni caso il comportamento generale dell'ACC è settabile su due livelli, "comfortable" e "dynamic". Sia la velocità di guida che la distanza dal veicolo davanti possono essere impostate comodamente usando un pulsante sul blocchetto sinistro.

In piega, il BMW Motorrad ACC diventa meno invasivo per generare comportamenti della moto prevedibili dal pilota e le dinamiche di frenata e accelerazione vengono limitate ma, per logica di funzionamento, il Cruise Control Adattivo non tiene in considerazione gli oggetti immobili, ragione per cui non si rischia che nel traffico urbano - situazione nella quale facciamo comunque veramente fatica a capire l'utilizzo dell'ACC - la marcia sia turbata da improvvidi rilasci e accelerazioni.

Bisogna poi fare anche i conti con il pilota e con il mutevole grado di attenzione alla guida, ma chi ha provato o sviluppato questi sistemi giura che la guida in autostrada è molto più rilassante: Stefano Chianese responsabile Marketing & Business Strategy - 2 Wheeler & Powersports di Bosch, proprio un anno fa ci dichiarava che “ho percorso circa 2000 km con una moto dotata di riding assistance, sia in autostrada che nelle statali trafficate e l'ho trovata molto rilassante, la moto accelera e frena da sola tenendoti distante da situazioni di pericolo; tra l'altro la moto è piccola rispetto alle auto e quindi puoi svincolarti dall'ACC uscendo dalla sagoma delle automobili e rendere così la guida molto più dinamica: io sono un motociclista e l'esperienza mi è piaciuta molto”.

Il BMW Motorrad Active Cruise Control è in questo momento presentato soltanto in alcuni paesi, ma il 7 luglio alle 17:30 in un podcast live su Facebook, BMW Motorrad approfondirà l'argomento.

La tecnologia sottostante è ovviamente in qualche misura mutata dall'esperienza automobilistica del colosso bavarese, tuttavia l'implementazione di un sistema di questo tipo su una moto non è banale: la dinamica della moto è talmente complessa e peculiare da necessitare di soluzioni progettate e realizzate specificamente, da integrare nella moto rispettando sia il design che gli spazi certo meno ampi di quelli disponibili sulla superficie di un'automobile per l'inserimento dei sensori e dei dispositivi necessari; ovvio che quindi il suo utilizzo vada in prima battuta su tutte quelle moto destinate al turismo, dove il peso non è un fattore critico, dove sono disponibili ampie superfici sulle quali ospitare radar e che appartengano ad un segmento decisamente premium: la prime due che ci vengono in mente nel listino BMW sono la R 1250 RT e la K 1600 in tutte le sue declinazioni.