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L’Algarve, in Portogallo, ha ospitato un test molto particolare. Per due giorni ci siamo alternati alla guida dei mezzi BMW dalla più spiccata indole fuoristradistica, sia a due che a quattro ruote.
Stiamo parlando della R 1200GS e del SUV X5 xDrive40d . Entrambi si presentano equipaggiati di tutto punto per regalare viaggi in business class. C’è tanta elettronica nelle sospensioni come nei sistemi di assistenza alla guida (in particolare nell’auto). Quando si parla di fuoristrada vero però, in tanti scuotono la testa sentenziando che si tratta di moto e auto da fighetti, inadatte ai percorsi più duri.
Beh, cosa c’è di meglio allora che averle a disposizione per cavarsi la voglia di fare cose insane? Alla fine dei conti è BMW a provocarci, non potrà certo lamentarsi poi di eventuali forature o graffi alla carrozzeria dei suoi lussuosi mezzi...
Prima di accendere i motori delle due belve a nostra disposizione, facciamo un breve ripassino della storia del 4x4 bavarese. La trazione integrale BMW, il cui sistema si chiama xDrive, compie 30 anni. La Casa di Monaco di Baviera ha iniziato infatti a investire sulle quattro ruote motrici già nel lontano 1985, quando presentò la BMW 325ix, una tre volumi con trazione permanente su tutte e quattro le ruote (rapporto permanente 37 : 63). A 25 anni di distanza il marchio, che ha fatto della trazione posteriore la sua bandiera, è arrivato ad offrire più di 100 modelli in versione xDrive.
La tecnologia BMW xDrive è sviluppata sui modelli che nascono a trazione posteriore, che rappresentano la maggior parte della famiglia dell'elica, dalla Serie 1 alla Serie 7 passando per i SUV X1, X3, X4, X5 e X6. Il sistema è capace di distribuire la forza motrice in maniera permanente tra l'asse anteriore e quello posteriore in base alle condizioni di guida. Un frizione multidisco controllata elettronicamente è in grado di traferire in una frazione di secondo (fino a 100 millisecondi) parte della motricità davanti o dietro. In condizioni normali le xDrive derivate da modelli che nascono a trazione posteriore (quindi tutti tranne Serie 2 Active Tourer e i8) trasferiscono il 60% della coppia al posteriore, lasciando alle ruote anteriori soltanto il restante 40%. Si parla di trazione integrale intelligente perché il sistema è in grado di identificare per tempo eventuali fenomeni di sottosterzo o sovrasterzo e di correggerli di conseguenza, inviando più o meno coppia motrice ai singoli assi e alle singole ruote. Il sistema xDrive non è pensato soltanto per guidare su neve o superfici insidiose (acqua, fango, sabbia), ma anche per migliorare la dinamica di guida in curva e di fatto per rendere più coinvolgente l'esperienza al volante.
Le strade in terra battuta e la sabbia del Portogallo rappresentano un banco di prova serio (e molto divertente) dove provare tutta questa tecnologia.
Il nostro non vuole essere un confronto diretto, sarebbe una sfida improponibile. Siamo però tremendamente curiosi di valutare le potenzialità offroad del mastodontico SUV tedesco, assiduo frequentatore dei quartieri della “Milano bene” e delle località di montagna. E poi c’è l’ultima evoluzione della GS: conosciamo benissimo la maxi enduro da 125 cavalli, dotata del motore boxer raffreddato a liquido. Sappiamo che in fuoristrada – con un po’ di esperienza – diverte un casino e poi su questi percorsi va semplicemente a nozze. Nell’Algarve non c’è fango, ma brecciolino compatto, sassi e sabbia; sono questi i terreni ideali per scatenare la cavalleria della gssona. L’endurona tedesca ci è stata fornita con pneumatici Continental TKC70, moderatamente tassellati. Queste gomme regalano un buon compromesso tra l’esigenza di grip su asfalto e la trazione in fuoristrada. Ci siamo avventurati anche sulla sabbia, davanti all’oceano, e ci hanno sempre regalato il supporto necessario per venire fuori da situazione scabrose. Su asfalto, quando si piega forte, avvertono del limite per tempo con una evidente tendenza a scivolare da parte in particolare del posteriore.
In fuoristrada la R1200GS ci è piaciuta soprattutto per il motore e per la grande trazione che offre il sistema Paralever con cardano. Il boxer ha una coppia straripante già dai più bassi regimi e ha una curva piena, senza flessioni sino a ben oltre 8.000 giri indicati. La GS mostra il suo lato migliore in due situazioni opposte: sugli sterrati piatti, dove si possono toccare punte velocistiche impressionanti (basta appoggiare la quarta per leggere i 140 indicati); e nei tratti più lenti, dove serve equilibrio (e il boxer dona un baricentro naturalmente basso) e tanta trazione. La GS ha scalato muri verticali che sulle prime ci hanno fatto dubitare di lei (li vedete di sfondo nelle nostre foto) senza troppe difficoltà, basta fidarsi delle sue capacità.
Ma non è tutto rose e fiori. Anche la GS ha il suo tallone d’Achille: nei tratti medio/veloci bisogna prestare attenzione in presenza di buche profonde o di sassi e di radici. I colpi secchi vengono mal digeriti dal sistema Telelever anteriore (come sapete non c’è la classica forcella), che restituisce contraccolpi sul manubrio che invitano a ridurre la velocità e limitano la confidenza con l’avantreno.
Ma è questa l’unica situazione che vede la GS pagare lo scotto di una scelta tecnica che invece si rivela piacevole e funzionale su strada. Durante il nostro test abbiamo apprezzato l’ABS con modalità enduro, che lascia libero il bloccaggio sulla ruota dietro, e le sospensioni elettroniche ESA che hanno un setting dedicato al fuoristrada che modifica in modo evidente la risposta dei due ammortizzatori sui fondi sconnessi.
Il secondo giorno abbiamo risposto in valigia la tuta sporca di polvere e di sudore e ci siamo accomodati belli freschi sui sedili in pelle (dotati di non so quante regolazioni!) della BMW X5 xDrive40d.
Il super SUV tedesco è per molti versi strabiliante. Impiega la tecnologia TwinPower Turbo che consente al suo tre litri di erogare 230 kW (313 cavalli) e unna coppia massima da vero rimorchiatore, pari a 630 Nm. Grazie alla sovralimentazione bifase con geometria variabile della turbina, la BMW xDrive40d passa da 0 a 100 km/h in 5,9 secondi e ha una velocità massima di 236 km/h. Il consumo medio dichiarato è pari a 6,4 l/100 km con emissioni di CO2 di soli 169 g/km. Il dato reale è ovviamente molto più alto, ma i 7,5 l/100 km restano comunque un risultato lusinghiero per un’auto con questa potenza (e questo peso, pari a 2.185 kg in ordine di marcia).
È sufficiente schiacciare il tasto sport sul pomellone del tunnel centrale per ritrovarsi, su strada, al volante della classica BMW sportiva. Lo sterzo è di una precisione millimetrica e il rollio è ridotto a zero. L’X5 maschera come pochi altri SUV l’abbondante peso ed è molto piacevole tra le curve. La risposta del motore è esuberante sin dai 1.500 giri e il cambio Steptronic a 8 rapporti ha un funzionamento vellutato e assai rapido. In fuoristrada ci ha meravigliato la motricità di questo salotto a quattro ruote, capace di arrampicarsi su muri verticali senza battere ciglio. Il sistema di trazione xDrive permette alla BMW X5 xDrive40d di superare situazioni difficili, anche quando solo due ruote toccano il terreno.
L’abbiamo maltrattata per saggiarne le doti, ma lo ammettiamo senza troppi giri di parole: se fosse stata nostra (il suo listino parte da 70.000 euro), non avremmo portato la sua pregiatissima carrozzeria e i suoi cerchi da 20 pollici sulle pietre e tra gli arbusti del Portogallo. Meglio godersi l’X5 tra le curve, magari per raggiungere una bella località di montagna.
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