BMW R1200R, R1200RS ed R1200RT

Base comune, personalità diversissime. Abbiamo provato le tre BMW boxer in un inconsueto test di gruppo tra il serio e il faceto!
17 luglio 2015

C’è una freddura che sostiene come identificare il motociclista non italiano sia facilissimo: è quello che non ha un GS. Lasciando da parte le facezie, noi professionisti sappiamo molto bene come la gamma boxer della Casa di Monaco non si esaurisca certo con la best seller R1200GS. C’è anche l’Adventure.

Parlando seriamente (stavolta davvero, lo promettiamo) le vendite di R1200R, R1200RS ed R1200RT non premieranno questi tre modelli come avviene con le GS, ma non certo per mancanza di sostanza. E’ davvero raro incontrare un viaggiatore di lungo corso che non consideri l’attuale RennTouring come una delle migliori se non la migliore proposta del segmento, così come la recentemente rinata RennSport non è che l’ultima, riuscitissima, declinazione di un modello che la definizione di Sport-Touring può vantarsi di averla coniata. E la nuovissima Roadster affonda le sue radici nell’essenza stessa delle prime moto BMW, nonostante un restyling – ma sarebbe quasi meglio parlare di ricollocazione – che l’ha resa molto più giovanile e dinamica delle R-R che l’hanno preceduta.

E’ per questo che BMW stessa ci ha chiesto di sviluppare un test anticonvenzionale, per riprovare in maniera più curiosa del solito modelli che fanno già parte del nostro repertorio prove. Abbiamo quindi pensato di prendere tre dei nostri tester e renderli protagonisti di un test incrociato divertente (e divertito) forzando un po’ la mano alle loro inclinazioni e facendogli provare moto diametralmente opposte con uno scambio incrociato. Mantenendo però l’obiettivo di scoprire i lati nascosti di tre moto di grande sostanza.

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Tre moto che non potrebbero avere personalità più diversa, nonostante una base motoristica ed elettronica (ma in parte anche ciclistica) largamente condivisa. Se è vero che il nuovo propulsore boxer con raffreddamento di precisione è praticamente identico in tutti e tre i modelli, ciclistica e distribuzione dei pesi – e quindi il comportamento dinamico – cambiano in maniera sensibile.

Partiamo dal motore: il bicilindrico bialbero da 1170cc è quello nella versione con albero motore appesantito da 125 cv a 7.750 giri e 125Nm a 6.500 su tutti e tre i modelli, che condividono anche una gestione elettronica molto sofisticata che offre di serie due Riding Mode (Road e Rain) che possono diventare quattro (si aggiungono Dynamic e User) se si sceglie l’optional della modalità di guida Pro. Optional che si porta in dote il controllo di trazione evoluto Dynamic Traction Control con piattaforma inerziale in sostituzione dell’ASC di serie, ma anche il cambio elettroassistito BMW Pro, con azione in innesto e in scalata.

La ciclistica è come al solito incentrata sul collaudato schema a motore portante, con telaio a doppio trave in tubi d’acciaio. Quando si inizia a prendere in esame le sospensioni cominciano però le differenze, con la più tranquilla RT dotata di… tradizionale avantreno Telelever, mentre la naked R e la sport-touring RS tornano a quella forcella telescopica che, del resto, è stata proprio BMW Motorrad ad introdurre con la R12 del 1935.

Tutte e tre dispongono però di ABS di serie (altra soluzione tecnica introdotta da BMW per prima sulla K100 ad inizio anni 80) secondo il concetto “Safety 360°”, e soprattutto di sospensioni semiattive optional Dynamic ESA, che aumentano sicurezza e dinamicità.

Le differenze ciclistiche determinano, dicevamo, grandi differenze comportamentali. In parte prevedibili, perché nessuno resterà stupito nello scoprire che la R1200RT è più stabile e confortevole, la R1200R più agile e sbarazzina e la R1200RS si colloca in mezzo, offrendo più rigore della sorella naked sul veloce ma allo stesso tempo una guida molto più dinamica rispetto alla RT sul misto.

Quello che invece potrebbe sorprendervi – ma se conoscete BMW forse no – è quello che invece emerge dal nostro video. Ovvero che la R1200R non si limita ad essere una moto sportiveggiante e dall’immagine giovane, capace di conquistare all’ora dell’aperitivo ma sa essere confortevole ed assecondare anche chi vuole andare a spasso e godersi il turismo a medio raggio. E che la R1200RT, al contrario, protegge e coccola pilota e passeggero, ma è capace anche di farvi divertire sul misto, rivelando una dinamicità insospettabile per una moto di tali masse e volumi. La R1200RS non riserva sorprese, dite? Solo finché non decidete di usarla come una sportiva vera. Forse non impensierirete in pista i piloti di S1000RR, ma se siete capaci di guidare potreste giocare più di un brutto scherzo a qualcuno. Divertendovi come non credevate possibile con una moto del genere.

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