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Il parallelo fra le moto e gli abiti di sartoria - spesso un po' abusato - non è così strano come si può pensare. Così come gli abiti, le moto arrivano a stufarci o a costringerci al cambio perché non ci vanno più bene. Come gli abiti, ci sono moto che finiscono in un angolo dell'armadio - scusate, del garage - in attesa che il proprietario decida che farci.
E' il caso della BMW R45 del 1981 che vi presentiamo: il proprietario l'aveva custodita in forma completamente originale. Da qualche anno però se ne era un po' stancato, lasciandola ferma. La soluzione? Rivolgersi ai ragazzi di Motosprint 75 di Firenze, dove Alessio - coincidenza - stava pensando di lanciarsi nella creazioni di special sartoriali, reinterpretando moto esistenti seguendo un po' i dettami del retro-tuning che tanto va di moda negli Stati Uniti. L'incontro con Carlo, definito "musicista e personaggio eclettico di un noto teatro fiorentino" ha fatto il resto, dando vita a quell'entusiasmo necessario per creare la moto che vedete.
Le tre anime di questo progetto (i già citati responsabile progetto Alessio V. e il direttore creativo Carlo B., insieme al responsabile tecnico Gabriele C.) hanno quindi pensato di passare l'inverno a progettare e realizzare un restyling completo della piccola R45. Base di partenza: la moto spogliata, su cui i tre hanno lavorato utilizzando diverse parti recuperate in officina (vedi il serbatoio prelevato da una R100) e creando quello che mancava, o che semplicemente volevano fare diversamente.
Il risultato è la moto 001/2014, numero che anticipa successivi progetti già in fase di progettazione. Il serbatoio, come dicevamo, è quello di una R 100, adattato e realizzato con finitura metallo vivo spazzolato a mano; per accoglierlo è stato necessario modificare il telaio, che ha subito diverse variazioni anche per la diversità di sella e portapacchi, con un evidente richiamo alle prime R-G/S o alla R1150R Rockster priva di sellino del passeggero.
Gli scarichi sono stati realizzati artigianalmente, studiando accuratamente la "voce" che ne risulta; fattura autarchica anche per sella, parafanghi e supporto faro. L'impianto elettrico è stato semplificato con un ricablaggio utilizzando guaine e nastro Old Style (che fornisce anche la viteria in inox e coperture). Sabbiatura e verniciatura di tutti i componenti sono state commissionate ad un'azienda specializzata; i particolari come la fascia del serbatoio e i loghi sono invece stati realizzati in pelle, tocco di grande originalità. Un po' inconsueta l'adozione della strumentazione digitale, che ha però il pregio di essere davvero piccola e non intrusiva. Completano il lavoro le manopole a botticella e i quasi immancabili specchietti bar-end.
In un panorama ormai saturo - quello delle special su base boxer airhead - dobbiamo riconoscere ai ragazzi dell'officina fiorentina un tocco originale e la scelta di diverse soluzioni inconsuete per creare una moto distintiva e di grande impatto. Aspettiamo, a questo punto con ansia, la numero 2.
Foto: Filippo Nesi - Spot Firenze
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