BMW S1000RR Praem, l'iper sport rétro

BMW S1000RR Praem, l'iper sport rétro
Arriva dalla Francia questa riuscitissima special. I parigini di Praem hanno trasformato una iper sportiva moderna come la BMW S 1000RR in una raffinata racer che si ispira alle moto da Endurance dei primi anni Ottanta
2 maggio 2016

Sylvain e Florent Berneron, il primo ex progettista BMW Motorrad e il secondo prototipista aerospaziale, hanno creato la Praem nel 2014 con l'obiettivo di realizzare pezzi unici. I due parigini questa volta sono partiti da una BMW S1000RR per ottenere una sportiva dagli evidenti richiami alle moto da Endurance dei primi anni Ottanta.
 

La Suzuki GS 1000 R Yoshimura del 1980
La Suzuki GS 1000 R Yoshimura del 1980
Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

All'epoca c'erano le quattro cilindri in linea raffreddate ad aria come le Honda RS 1000, le Kawasaki Z 1000 o le Suzuki 1000 GS. Normalmente avevano la mezza carenatura, con un cupolino molto protettivo e il motore accessibile per i controlli e le riparazioni di emergenza, la batteria sistemata nel codone per essere facilmente sostituita. Ovviamente c'erano molti espedienti per facilitare i montaggi rapidi di gomme e freni, rabboccare l'olio, sostituire velocemente parti danneggiate da una scivolata o guaste.

 

 

I due di Praem si sono fermati all'ispirazione estetica, ma ciò non toglie che la loro S1000RR attinga a piene mani dal mondo super sportivo dei nostri tempi. La mezza carenatura ha il faro decentrato e la presa d'aria per alimentare l'air-box dove un tempo era invece sistemato il radiatore dell'olio.
 

La BMW 3.0 CSL di Alexander Calder
La BMW 3.0 CSL di Alexander Calder

La colorazione e la grafica sono invece una chiara citazione alla BMW 3.0 CSL disegnata da Alexander Calter che disputò la 24 ore di Le Mans del 1975: il numero di gara era il 93, sulla S1000RR è invece l'83.

Alcune componenti sono state scelte dai cataloghi di specialisti, vedi Rizoma, poi ci sono lo scarico dell'americana Werkes, le ruote in fibra di carbonio costruite da Rotobox, i dischi freno carboceramici della Sicom e le gomme slick Pirelli.

Sono stati costruiti a mano alcuni dettagli speciali di alluminio, con la vetroresina e la fibra di carbonio sono stati costruiti il serbatoio, la carenatura, il codone monoposto e i parafanghi. Finito il montaggio la moto è ritornata in BMW Motorrad France per una riconfigurazione dell'elettronica (ci sono le sospensioni semi attive, il race Abs, il launch control e il controllo di trazione) e la verifica dei vari cablaggi.

E poi l'uscita al Paul Ricard, sede del Bol d'Or, in attesa di andare al raduno BMW di Garmisch di inizio luglio.

 

Argomenti