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Il Campionato mondiale di Endurance affronta l'ultima tappa al Paul Ricard con il Bol d'Or, e noi saremo lì (anzi ci siamo già) ospiti di Suzuki e del Team Yoshimura SERT Motul Suzuki per raccontarvi la gara e l'ambiente attorno a uno dei Team più blasonati della storia dell'EWC.
La gara francese è alla sua 86esima edizione con al via 47 Team tra EWC, Superstock e Experimental e per la massima categoria i giochi non sono ancora conclusi: il Team FCC TSR Honda, dopo la vittoria del Team Honda HRC alla 8 Ore di Suzuka, e il suo quarto posto ha messo un'ipoteca sul titolo nonostante l'assenza di Josh Hook infortunato (ma che torna alla guida della Fireblade per la gara conclusiva), ma non tutto è perduto per gli inseguitori visto che l'ultimo evento EWC prevede un punteggio moltiplicato per 1,5 rendendo l'esito incerto fino all'ultimo dei circa 715/720 giri previsti per la 24 Ore del Bol d'Or.
Potrebbero così trovare fondate speranze di vittoria iridata innanzitutto il Team YART Yamaha, dove milita il nostro Canepa, che insegue FCC TSR Honda da soli 13 punti di distacco, praticamente un nulla se pensiamo che la vittoria vale 60 punti, ma che è prevista l'assegnazione di punteggio alla scadenza delle 8 e delle 16 ore, e anche per i 5 team migliori in qualifica.
Seguono a 38 punti di distanza dalla vetta BMW Motorrad World Endurance Team (dove troviamo un certo Loris Baz a dare manforte per la vittoria del titolo) e, bersagliati dalla sfortuna nella gara di Suzuka ma stoici e determinati, a 61 punti i francesi di Yoshimura SERT Motul Suzuki che hanno reclutato come quarto pilota (obbligatorio per le gare di 24 ore) il giapponese Cocoro Atsumi prelevandolo dal Team OG Motosport (che ha ingaggiato il vice campione italiano Alessandro Delbianco, alla prima esperienza nelle gare di durata, per affiancare Roberto Rolfo e Jan Mohr): Gregg Black, Sylvain Guintoli e Etienne Masson – guidati dal coriaceo Team Manager Damien Sulnier - non si daranno certo per vinti e tenteranno il tutto per tutto, forti di un'esperienza straordinaria in Endurance e del secondo posto nel Bol d'Or 2022, oltre che della carica extra di essere l'ultimo – al momento – baluardo Suzuki in un campionato mondiale di velocità su asfalto. Tutto può accadere nell'Endurance – non è la prima volta che lo scriviamo – e le previsioni del tempo che danno possibile l'apparizione della pioggia non fanno altro che rimescolare le carte e tenere col fiato sospeso tutti gli appassionati di questa magnifica disciplina della velocità.
L'anno scorso il Bol d'Or fu vinto da Viltais ERC Yamaha in un circuito che mette a dura prova i motori per via del lungo (oltre un chilometro, nella sua versione corta ma può arrivare a circa 1,8 km...) rettilineo del Mistral, obbligandoli a un superlavoro ai regimi più elevati, non proprio il massimo per l'affidabilità, senza dimenticare che proprio il vento (il Mistral, appunto) che spesso spazza il circuito potrebbe creare non pochi problemi ai piloti.
Riguardo la tenuta dei motori, campanelli d'allarme sono stati uditi nelle gare precedenti da più di un Team e sicuramente i motoristi avranno scelto un tuning specifico per completare senza problemi le 24 ore della gara che inizierà sabato alle 15 con il via che sarà dato dal pilota Ducati Pramac MotoGP Johann Zarco, ospite di quest'edizione della gara anche come chitarrista in uno dei tanti eventi collaterali del Bol d'Or insieme alla sua band Engine, visto che gare come questa rappresentano veri e propri eventi che puntanto su una miriade di appuntamenti collaterali e interessanti per attrarre il pubblico dei motociclisti.
Al momento in cui scriviamo – venerdì mattina – le qualifiche vedono svettare provvisoriamente il Team Yoshimura SERT Motul Suzuki nelle Q1 con Guintoli autore di un tempo di 1'51”695, appena due decimi migliore di quello staccato dal compagno di squadra sulla Suzuki GSX-R1000R Gregg Black e ricordiamo che il tempo in qualifica è la media dei tempi dei due migliori piloti per ogni team. Seguono FCC TSR Honda con Di Meglio (1'51”707) e BMW World Endurance Team in 1'51”890, distacchi minimi per qualifiche dove ancora manca l'acuto di Yamaha YART.
Preparatevi e seguiteci, perché sarà un'edizione combattutissima e tutta da vedere!
Foto: EWC