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Un evento di anteprima internazionale come quello in cui Energica e Samsung hanno svelato il primo, vero prototipo di moto intelligente non poteva esaurirsi nella pur affascinante cornice milanese del Samsung District. Il primo prototipo del progetto Smart Ride, di cui vi abbiamo già parlato nel dettaglio nei contenuti precedenti di questo nostro Voice, è stato protagonista di un secondo disvelo per il pubblico all’interno di EICMA, presso lo stand Energica dove è stato capace di rubare la scena anche alla Ego Corsa che disputerà il Mondiale MotoE 2019.
Ma una moto tanto importante e “avanti” nell’interpretazione della sintesi fra tecnologia digitale e un’esperienza profondamente analogica e viscerale come il motociclismo– per di più con propulsione elettrica – è, per sua natura, destinata a far discutere. E proprio per questo abbiamo voluto entrare noi per primi, che siamo stati partner di Energica e Samsung in questo progetto, nel vivo della discussione coinvolgendo un campione selezionato di nostri lettori.
Il gruppo – di età, gusti ed esperienza diversissimi – ha avuto l’opportunità di una visita ad EICMA in cui vedere da vicino, assieme al nostro Francesco Paolillo, il prototipo Bolid-E, di commentarlo assieme a lui e di… farci sapere la loro opinione.
Dallo studente all’ingegnere, dal possessore di supersportiva a quello di maxienduro fino a chi la moto la ama, la sogna ma non ce l’ha, tutti hanno avuto qualcosa da dire su Bolid-E. Tutti sono rimasti positivamente colpiti, nella prima impressione, sia dal punto di vista estetico sia da quello dell’innovazione. Anche perché, come ha sottolineato qualcuno, pur partendo da una base intrinsecamente innovativa in quanto elettrica, i due partner sono riusciti a spostare ancora più in là il riferimento per lo stato dell’arte dell’innovazione.
Gli aspetti più apprezzati sono stati sicuramente il design, l’implementazione delle funzionalità legate a specchietti intelligenti e telecamere, ma anche e soprattutto l’aumento di sicurezza attiva e, lato forse un po’ più prosaico ma non meno importante, l’aspetto di deterrenza al furto rappresentato dalla gestione della Smart Key e dei servizi di localizzazione.
Tutti convinti, invece, del fatto che la Bolid-E, almeno concettualmente, sia una rappresentazione piuttosto precisa di come saranno le moto di domani, sia dal punto di vista della propulsione elettrica che in termini di integrazione tecnologica. Allo stesso modo tutti hanno identificato nei limiti tecnologici attuali della propulsione elettrica – massa e autonomia – gli unici aspetti che migliorerebbero nel prototipo visto. Buon segno, dal momento che si tratta (probabilmente) solamente di attendere che la tecnologia degli accumulatori si porti al passo della dinamica motociclistica.
Qualche divergenza di idee, ma in un contesto di generale scetticismo, sul tema della guida autonoma per le due ruote. Perché, come dicevamo in apertura, l’esperienza della guida potrà contare su un grande supporto della tecnologia digitale, ma dovrà restare sempre analogica…